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Crescono gli affitti: Venezia e Trento tra le più care d'Italia

Secondo l’ultimo Rapporto sulle locazioni di Solo Affitti, dopo un 2016 stabile (-0,2%) i prezzi di affitto sono saliti in quasi tutti i capoluoghi, con alcune importanti eccezioni, quali Roma (-4,1%) e Firenze (-1,4%)

Per una casa ammobiliata si pagano mediamente 586 euro al mese, il costo sale di 11 euro in presenza di un garage. Il Rapporto sulle locazioni di Solo Affitti evidenzia un allargamento della forbice dei canoni medi tra Roma (789 euro) e Milano (938 euro), che quest’anno arriva a 149 euro (era 108 euro nel 2016). Tra i capoluoghi con i canoni più elevati ci sono anche Firenze (652 euro)*, Venezia (631 euro)*, Trento (591 euro)*, Bologna (589 euro)* e Napoli (572 euro)*. I prezzi più bassi sono a Catanzaro (327 euro)*, seguita da Perugia (356 euro)*, Potenza (367 euro)*, Campobasso (391 euro)* e Palermo (393 euro)*.

Sempre più lavoratori, studenti e turisti scelgono l’affitto. Secondo il Rapporto sulle locazioni di Solo Affitti, scende dal 55,9% del 2016 al 47,5% di quest’anno la quota di inquilini che sceglie la casa in affitto come “abitazione principale”. Cresce, invece, la quota di lavoratori in trasferta (dal 27% al 30,3%) e degli studenti (dal 16,2% al 20,1%), che cercano appartamenti di grandi dimensioni per vivere in condivisione, determinando un incremento dei prezzi dei trilocali. Quasi triplicata la quota di chi sceglie gli affitti brevi (dallo 0,8% al 2,1%), per turismo, trasferte occasionali o per assistere famigliari ricoverati in ospedali di città diverse da quelle di residenza.

Quello degli affitti brevi  è un trend destinato a crescere non solo perché viene promosso sempre più spesso dagli agenti immobiliari ma anche perché i proprietari, alla luce delle norme introdotte quest’estate, preferiscono affidarsi a dei professionisti per la gestione delle pratiche burocratiche e fiscali”.

Napoli (70%) e Campobasso (80%) sono i capoluoghi dove si sceglie l’affitto come “abitazione  principale”, mentre Bologna (56,7%) e Trieste (55%) sono quelle con la più alta percentuale di lavoratori in trasferta. Gli studenti ‘sono di casa’ a Bari (35%), Firenze (40%), Milano (35%) e Trieste (40%).

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