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Da cucina dei poveri a cinematografo più vecchio del Veneto: la magia dell'Odeon

Con molta probabilità il cinema è stata una delle prime sale adibite a proiezione di film nella regione veneta; per certo è oggi uno dei pochi luoghi in grado di testimoniare quasi cento anni di storia del cinema

Con molta probabilità il Cinema Odeon di Vicenza è stata una delle prime sale adibite a cinematografo nella regione veneta; per certo è oggi uno dei pochi luoghi in grado di testimoniare quasi cento anni di storia del cinema (e non solo).

Nel lontano 1907 il Salone S.Faustino, sede sociale della Società di Mutuo Soccorso fra gli Artigiani Vicentini, ospitò infatti la prima rassegna di proiezioni sperimentali su proposta della società vicentina Cines Fonos. Ma per meglio comprendere ciò che più caratterizza e rende magico questo posto è necessario fare un passo indietro...

La sala attuale, infatti, era in origine una chiesa dedicata ai Santi Faustino e Giovita, una delle 7 sacre cappelle medioevali nate intorno all'attuale duomo cittadino oltre mille anni fa. Al di là dell’interesse puramente archeologico ed artistico, la chiesa (quasi interamente riprogettata nel 1700 da un famoso architetto vicentino), assieme all’area abitativa circostante, è stata teatro di momenti storici di notevole rilievo nella storia cittadina: il principe degli incisori, Valerio Belli vi abitava nelle adiacenze dove aveva anche il proprio laboratorio che un giovane Andrea Palladio usava frequentare, il venerabile Gellio Ghellini ne fu parroco e le poco chiare circostanze che all’inizio del diciannovesimo secolo ne determinarono la sconsacrazione ne fanno un luogo ricco di storia ed avvolto da un fascino ed un mistero davvero unici.

Ciò che và sopra ogni cosa ricordato è il merito dovuto alla Società Generale di Mutuo Soccorso grazie alla quale l’ex-chiesa di San Faustino è sopravvissuta fino ai giorni nostri mutando il destino al quale sembrava condannata attorno alla metà del 1800. Passata alla proprietà della Municipalità, S.Faustino era infatti diventata, con il tempo, un magazzino militare e la sede delle cosiddette "cucine economiche" per i poveri della città. Furono la buona volontà, la dedizione ed i sacrifici degli artigiani della Società a donare nuovamente decoro alla sala che vollero fortemente come sede delle loro riunioni ma anche delle loro funzioni religiose.

Fu poi con l’inizio dello scorso secolo che un valoroso Presidente, quale fu l’avvocato Riccardo Dalle Mole, raccolse l’oneroso testimone dall’importante figura del fondatore Sen. Fedele Lampertico e rilanciò la SGMS con una fervente attività in campo culturale con la costituzione, dapprima della Casa di Cultura Popolare e, successivamente, del Cinema S.Faustino nel 1909.
Da allora in poi si sono succeduti periodi di gestione diretta ad altri in cui le attività sono state amministrate da terzi: costante è stato comunque l’impegno della Società Generale di Mutuo Soccorso nell’investire risorse economiche per il continuo miglioramento di una sala che ha mutato il suo aspetto originario di chiesa per meglio adeguarsi alle strutture di un cinema moderno ma che ha sempre difeso un’identità ed un passato indelebili: tutto ciò è ancora percepibile alzando gli occhi al soffitto affrescato, sostando nel settecentesco atrio o più semplicemente respirando l’atmosfera calda ed accogliente di un ambiente che si differenzia così fortemente da un freddo e impersonale multisala di periferia.

Per commemorare la prestigiosa tappa dei cento anni di storia è disponibile un volume, ad opera di Enrico Ladisa e Francesca Livraghi, che per la prima volta racconta all’affezionato pubblico dell’Odeon l’intrigante passato di una delle più belle sale del centro storico cittadino. L’opera è basata su una ricerca di un gruppo di lavoro che tra archivi, interviste ed altre fonti ha collaborando per ricostruire la storia e rendere omaggio ad un luogo significativo ma troppo poco conosciuto.

(Fonte odeonline.it)

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