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Ecco le abitudini per mantenere in salute il cuore

I valori del colesterolo vanno tenuti sotto controllo e come riconoscere i sintomi di un infarto

Come nel resto del mondo, anche in Italia le malattie cardiovascolari sono tra le principali cause di invalidità e mortalità per entrambi i sessi. Spesso, si tratta di patologie prevenibili modificando lo stile di vita e sottoponendosi a controlli medici regolari, e il colesterolo è uno delle principali valori da tenere sotto osservazione.

Il colesterolo consiste in una molecola lipidica che viene trasportata nel sangue dalle lipoproteine. I suoi compiti per il benessere dell’organismo sono molto importanti, ma un eccesso di colesterolo LDL (o colesterolo cattivo) può causare dei problemi di salute anche gravi, quindi è necessario cercare di tenere sotto controllo la quantità di colesterolo nel sangue per mezzo degli esami.

Il colesterolo è un componente fondamentale del nostro organismo, importante per produrre numerosi ormoni e per la formazione delle membrane cellulari, in particolare delle cellule nervose.
Viene prodotto dal nostro organismo, soprattutto dal fegato, e, in parte, assorbito attraverso gli alimenti.
È possibile trovare il colesterolo in tutti i cibi che provengono dagli animali (carni rosse, pollame, uova, latte, formaggio), mentre non è presente in nessun alimento di origine vegetale.

Quali dovrebbero essere i valori normali del colesterolo?

I valori del colesterolo nel sangue dovrebbero essere inferiori a 200 mg/dL.
Sono considerati valori normali 120 - 220 mg/100 ml per il colesterolo totale, 40 - 80 mg/100 ml per l’HDL, 70 - 180 mg/100 ml per l’LDL.
Con livelli di questo tipo, il rischio di malattie cardiovascolari è contenuto.

Posto che è sempre fondamentale seguire i consigli e le istruzioni del proprio medico curante, ci sono alcuni valori che devono essere tenuti sotto controllo per limitare il rischio di infarto e degli altri eventi cardiovascolari acuti. Il primo fra questi è il colesterolo LDL.

Il colesterolo è un lipide (o grasso) normalmente presente nel circolo sanguigno, e comprende il colesterolo LDL, o “colesterolo cattivo”, e il colesterolo HDL, o “colesterolo buono”. Il colesterolo LDL, se presente in eccesso, danneggia le arterie e aumenta il rischio di infarto, in quanto favorisce la formazione delle placche aterosclerotiche: per questo motivo è fondamentale tenerne sotto controllo i livelli, soprattutto se si ha già avuto un infarto.

I livelli di colesterolo raccomandati dalle linee guida sulle dislipidemie 2019 della Società Europea di Cardiologia (ESC) e della Società Europea dell'Aterosclerosi (EAS) sono:

  • Per i pazienti a rischio molto alto sono raccomandati una riduzione dell’LDL di almeno il 50% rispetto al valore basale e un target di LDL < 55 mg/dL.
  • Per i pazienti a rischio molto alto che hanno un secondo evento vascolare entro 2 anni dal primo (non necessariamente dello stesso tipo) mentre sono in trattamento con statine alla dose massima tollerata è suggerito un target di LDL < 40 mg/dL.
  • Per i pazienti ad alto rischio sono raccomandati una riduzione di almeno il 50% rispetto al valore basale e un target di LDL < 70 mg/dL.
  • Per i soggetti a rischio moderato - ad esempio una persona affetta da diabete mellito senza complicanze - viene suggerito un target di LDL < 100 mg/dl.
  • Per i soggetti a basso rischio è suggerito un target di LDL < 115 mg/dl.

Tra gli altri valori e fattori di rischio da tenere sotto controllo per mantenere il cuore in salute ricordiamo:

  • i trigliceridi - lipidi presenti nella circolazione sanguigna, la cui quantità deve essere inferiore ai 150 mg/dL;
  • l'ipertensione arteriosa, o pressione arteriosa alta - la pressione arteriosa, in condizioni normali, dovrebbe essere al di sotto dei 135 mmHg per la massima e 85 mmHg per la minima, da misurare preferibilmente al mattino e in condizioni di riposo;
  • il diabete mellito - una patologia legata a valori di glucosio del sangue (la glicemia) stabilmente superiori a 126 mg/dL. Nei pazienti diabetici, infatti, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari aumenta da a 2 a 4 volte rispetto ai soggetti sani. 
  • il peso e l’obesità, fattori di rischio anche per l’ipertensione, diabete mellito, dislipidemia - è quindi importante controllare il proprio Indice di Massa Corporea (IMC) e la circonferenza della vita, poiché pesare eccessivamente rispetto alla propria statura e/o un'eccessiva adiposità addominale contribuiscono all’aumento del rischio di sviluppare o peggiorare le patologie cardiovascolari.

Le patologie cardiovascolari sono tra le più diffuse nel nostro paese, colpendo circa 5,5 milioni di persone, sono la prima causa di ricovero ospedaliero, con circa 1 milione di casi (il 14% del totale), per infarto, ictus o altre forme di ischemia, e sono anche la principale causa di morte ( il 36% di tutti i decessi). 

Con costi sanitari diretti che si aggirano intorno ai 16 miliardi di euro, cui aggiungere oltre 5 miliardi di costi indiretti, le patologie cardiovascolari costituiscono quindi una problematica comune ma molto pericolosa, che sta anche subendo numerose ripercussioni a seguito dell'epidemia da Coronavirus

Come informa la Società italiana di Cardiologia SIC4, infatti, nell'ultimo periodo si sta verificando una riduzione di circa il 50% delle ospedalizzazioni per sindromi coronariche acute, con un conseguente aumento della mortalità soprattutto in caso di infarto (14%, triplicata rispetto al 2019).

La prevenzione, con uno stile di vita sano e il controllo periodico dei valori interessati, diventa quindi la strategia vincente e fondamentale per proteggersi dalle conseguenze delle patologie cardiovascolari, soprattutto per le persone che già hanno subito un evento acuto.

Vediamo quindi che cos'è e quali sono i sintomi di un infarto, e le abitudini da seguire e i valori da controllare per mantenere il cuore in salute.

Infarto: che cos'è e quali sono i sintomi

L’infarto cardiaco è una lesione della parete muscolare del cuore, il miocardio. Durante un infarto, il flusso sanguigno all’interno delle arterie coronariche, deputate a portare nutrienti e ossigeno alle cellule che compongono il miocardio, viene interrotto a causa della formazione di un trombo (un coagulo di piastrine e fibrina) in corrispondenza delle placche aterosclerotiche, accumuli di grasso di cui il componente principale è il colesterolo. L’irrorazione delle cellule cardiache viene quindi interrotta dal trombo ed esse, di conseguenza, muoiono.

Riconoscere subito i sintomi di un infarto diventa quindi fondamentale per poter agire tempestivamente. L’intervento immediato, infatti, è un fattore cruciale per il cuore: più a lungo si attende, più le cellule cardiache andranno incontro a morte.

Se si presentano dolore al petto, che può irradiarsi verso collo, braccio sinistro o schiena, spesso accompagnato da sudorazione fredda e malessere generale (pallore e sofferenza), difficoltà a respirare, peso sullo stomaco e senso di angoscia si devono chiamare subito i numeri di emergenza (112 o 118).

Inoltre, è bene ricordare che in seguito ad un infarto, il rischio di incorrere in un secondo evento acuto aumenta. In questo caso diventa quindi fondamentale la “prevenzione secondaria”, ovvero seguire le indicazioni del medico e raggiungere gli obiettivi richiesti per abbassare il rischio di incorrere in un secondo infarto

Le abitudini da seguire per mantenere il cuore in salute

Soprattutto per chi soffre di patologie cardiovascolari, assumere alcune buone abitudini è fondamentale per prevenire ulteriori problemi. Vediamo quindi cosa fare e cosa non fare per mantenere il cuore in salute.

  • smettere di fumare ed evitare il fumo passivo - il fumo è una pessima abitudine che interessa circa il 20% degli adulti con effetti negativi sulla coagulazione del sangue e sui processi infiammatori;
  • tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue;
  • seguire fedelmente la terapia prescritta dal medico;
  • non interrompere mai la terapia di propria iniziativa;
  • ridurre il consumo di alcol;
  • seguire una dieta variata, iposodica e ipoglicemica;
  • in caso di diabete, seguire le indicazioni del medico, oltre ad una corretta nutrizione e un’attività fisica adeguata alla patologia;
  • mantenere il peso forma;
  • svolgere attività fisica consona al proprio stato di salute;
  • tenere sotto controllo lo stress;
  • dormire almeno 6-8 ore a notte.

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