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Alimentazione

Ridurre lo spreco alimentare con piccoli trucchi

Ecco come avere un comportamento ecologico, i consigli degli esperti

Entro la fine del 2022 lo spreco di alimenti supererà quota 63 miliardi di dollari di fatturato e andrà oltre i 116 miliardi entro i prossimi 10 anni (+86% rispetto all’anno corrente) con una crescita annuale media composta pari al 6,4%.

Vediamo, quindi, insieme i consigli degli esperti per prevenire e ridurre lo spreco alimentare ogni giorno, che sia al supermercato che nella cucina di casa:

1. La lista della spesa: prima di andare al supermercato è fondamentale scrivere la lista della spesa perché consente di pensare ai piatti che verranno preparati nel corso della settimana.

2. Nessun eccesso, nessun rimborso: una volta arrivato in negozio, si acquista solo il necessario seguendo la lista realizzata al fine di evitare inutili eccessi.

3. Gli sconti prima di tutto: risulta importante promuovere con la scontistica dedicata il consumo di alimenti prossimi alla scadenza, ma perfettamente commerciabili.

4. Creatività al comando: dagli scarti possono nascere snack creativi, gustosi e veloci da preparare, ideali da portare al lavoro il giorno dopo.

5. La regola delle 2 ore: i prodotti deperibili non vanno mai lasciati a temperatura ambiente per più di due ore, soprattutto se la temperatura stessa è superiore a 32° C.

6. A gara di lotta allo spreco: fare competizioni amichevoli con amici e famigliari per vedere chi può resistere più a lungo senza sprechi alimentari è un ottimo modo per migliorare le proprie abitudini.

7. Scegliere il luogo giusto: in questo caso specifico è utile creare uno spazio designato all’interno del frigorifero in cui vengono inseriti gli alimenti con il rischio più alto di essere buttati.

8. Donare invece di buttare: un’operazione ottimale per ridurre lo spreco alimentare consiste nel donare le scorte extra a una dispensa alimentare locale oppure a una raccolta.

9. Check day by day: si tratta di un’attività quotidiana basata sul controllo delle scadenze in modo tale da scegliere giorno dopo giorno gli alimenti a seconda della loro shelf life.

10. Brutto è bello: acquistare prodotti “brutti” non vuol dire prendere alimenti di seconda mano, infatti, questi presentano imperfezioni, ma non risultano danneggiati o marci.

11. Packaging non biodegradabile, evitare tutte le confezioni ingombranti, di plastica, i prodotti in contenitore, preferire sempre quelli sciolti e acquistare la quantità che si pensa di usare nel breve tempo.

Stando all’approfondimento realizzato da Earth.org per Il 27 aprile in occasione della ricorrenza dello Stop Food Waste Day, ogni anno sono quasi 2,5 milioni le tonnellate di cibo che vengono sprecate. Il primo posto della classifica dei Paesi più spreconi sono gli USA con 40 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari ogni anno. I cittadini statunitensi, infatti, sprecano più cibo di Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Svezia messe insieme. A livello europeo, invece, ulteriori indicazioni arrivano dall’European Food Information Council: ogni anno i paesi UE generano circa 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari.

E in Italia? I dati raccolti dal Waste Watcher International Observatory, evidenziano come ogni cittadino del Bel Paese spreca circa 595 grammi di cibo ogni sette giorni. Inoltre, lo stesso report mette in primo piano la top 5 degli alimenti più sprecati: al primo posto c’è la frutta fresca (27%) seguita da cipolla e tuberi (17%), pane fresco (16%), insalate (16%) e, infine, la verdura (15%).

Restando in ottica Bel Paese, numerose aziende made in Italy sono scese in campo con l’obiettivo di ridurre la mole di rifiuti alimentari. 

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