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Viaggi in tempo di Covid: voli in ritardo di ore, compagnia aerea condannata

Il giudice di pace ha previsto un risarcimento di 400 euro per ogni passeggero (100 euro per ogni ora di ritardo) per un totale di 2mila euro (oltre le spese legali)

Nel luglio scorso, in piena pandemia Covid-19, quando una famiglia originaria di Vicenza, padre madre e tre figli minori, hanno acquistato un volo di rientro da Sharm El Sheik (a Roma) con partenza il 20 luglio alle ore 21, per restare in albergo ed il giorno successivo rientrare alla loro città di origine.  

Alla partenza c'è subito un intoppo, i passeggeri vengono fatti imbarcare con ben quattro ore di ritardo dovute alle difficoltà di imbarco per l'emergenza sanitaria. 

Una volta rientrata in Italia, la famiglia si rivolge agli avvocati dell'Associazione Giustitalia che si occupano (tra le altre cose) dei risarcimenti/indennizzi per i voli ritardati/cancellati. La vicenda della famiglia vicentina viene quindi portata in un'aula di tribunale e il giudice di pace di Roma condanna la compagnia aerea ad un risarcimento di 400 euro per ogni passeggero (100 euro per ogni ora di ritardo) per un totale di 2mila euro (oltre le spese legali). 

"Una sentenza, questa - commentano i legali - destinata a costituire un importante precedente per tutelare i viaggiatori, nei voli nazionali ed internazionali, contro le pesanti "angherie" delle compagnie aeree. Dopo questa sentenza - continua l'Associazione - stiamo predisponendo una class action contro tutte le compagnie aeree in favore dei passeggeri per il rimborso delle miglia di voli cancellati o ritardati per il Covid"

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