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Campo Marzo, i militari se ne vanno e arrivano le Pantere: "Ufficialmente per controllare gli utenti del Park Verdi"

Nella mattinata di lunedì un furgone dei vigilantes è apparso nella "zona rossa" di Vicenza. Il direttore operativo, Stanislao Somma: "Perlustrando l'area abbiamo trovato un sacchetto di crack a terra"

Campo Marzo alle 7:30 di mattina sembra un parco normale. È attraversato da gente che va al lavoro, da studenti o da qualcuno che porta il cane all'area di sgambamento. A quest'ora il "degrado" ancora non si vede, troppo presto per gli spacciatori e per i bivacchi improvvisati di tossicodipendenti o balordi di varia natura. Troppo presto anche per i raid della polizia che qui hanno ormai scadenza quasi giornaliera. Fino a pochi giorni fa, invece, qui si vedeva la jeep dei militari in pattugliamento ma, dal primo di aprile, il presidio ha lasciato l'area.

A un certo punto, però, di fronte alla biglietteria del Park Verdi appare un furgone nero dell’agenzia di vigilanza “Pantere Servizi”. Dal mezzo scendono in tre e perlustrano l’area adiacente, piena di stracci e rifiuti lasciati probabilmente dalla sera prima, come ogni sera. Poi gli uomini si fermano davanti a un punto nel prato e fanno una chiamata con il cellulare. “Abbiamo trovato per terra quella che sembra una bustina di crack (nella foto) - spiega il direttore operativo della società, Stanislao Somma - e quindi abbiamo chiamato la polizia locale”. E sulla loro presenza a Campo Marzo, specifica: “Ufficialmente siamo qui su incarico degli industriali, che hanno un piano del parcheggio, e dell’Agsm-Aim per controllare i biglietti del Park, nei prossimi giorni recintiamo l’area di fronte al parcheggio”. È indubbio che le Pantere, essendo a Campo Marzo di sorveglianza, un “occhio” lo buttano sulle “vicende” del posto e di certo la cosa non è malvista dell’Amministrazione Comunale,rimasta orfana dell’operazione “Strade sicure” e che adesso tuona contro la “scelta sbagliata” (parole di Rucco ndr) di ritirare i militari.

Ma, sottotraccia, c’è infine l’annosa questione di dare più potere agli istituti di vigilanza privata e alle guardie particolari giurate che, attualmente, non sono in alcun modo considerati “forza pubblica”. È questo un campo molto delicato e sul quale la discussione è ancora accesa. Di sicuro, la cosa, rappresenta un piatto succulento per i privati. A Vicenza gli istituti di vigilanza e sorveglianza sono circa una decina e non manca la concorrenza - si dice sia anche feroce - per accaparrarsi i lavori. Tra l’altro, nel capoluogo berico, nel 2020 è stato firmato un protocollo - tra prefetto, questore, presidente della provincia, sindaci dei principali comuni e rappresentanti di alcuni istituti di vigilanza - che autorizza le guardie particolari giurate a svolgere compiti di osservazione e raccolta di elementi informativi di interesse e utilità per le forze di polizia e le polizie locali. Il protocollo si chiama “Mille occhi sulla città”. Qualche occhio, appunto, da oggi è a Campo Marzo. 

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