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Veneto verso la zona rossa e Pasqua in lockdown

Sedici aree potrebbero cambiare colore a partire dal 15 marzo con le nuove regole e il Report #43 dell'Iss. Di fatto un lockdown in Italia che durerà oltre Pasqua e Pasquetta e con nuove restrizioni

AGGIORNAMENTO

Dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta, per arginare l'aumento dei contagi e dei ricoveri ospedalieri. È la posizione ufficiale del governo emersa durante la riunione di oggi con regioni ed enti locali. Le nuove restrizioni anti covid, invece, saranno valide dal 15 marzo al 6 aprile: il nuovo decreto legge sarà approvato oggi dal Consiglio dei ministri e sostituirà il Dpcm entrato in vigore solo pochi giorni fa, il 2 marzo.

Pasqua in lockdown: 3, 4 e 5 aprile tutta Italia in zona rossa

Nei giorni 3, 4 e 5 aprile, per le festività di Pasqua, "disponiamo una zona rossa di carattere nazionale, naturalmente eccetto le regioni in zona bianca". Questa una delle proposte di nuove misure restrittive che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha presentato alle regioni. Dal presidente della Conferenza delle regioni Stefano Bonaccini arriva un "giudizio positivo" sul decreto legge che il governo si appresta a varare, "anche perché permette a noi presidenti di prendere misure provinciali". "Il virus si sta espandendo, misure restrittive oggi per salvare l'estate - avrebbe detto il governatore dell'Emilia-Romagna secondo fonti che assistono alla riunione -. Prima le facciamo meglio è. Occorrono massima cautela e prudenza".

L'orientamento alla zona rossa per la Pasqua era già emerso in precedenza come ipotesi e il summit di oggi starebbe dunque confermando in maniera operativa questa opzione. La ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini ha confermato che oggi si approverà un decreto legge e non un Dpcm: "Subito dopo questo incontro ci sarà un Consiglio dei ministri, nel quale verrà approvato un decreto legge, e non un Dpcm, per nuove misure anti-Covid. Il premier Draghi e questo governo ritengono importante coinvolgere il Parlamento e avere un confronto con tutte le forze politiche. Il nuovo provvedimento, con ogni probabilità, entrerà in vigore dalla giornata di lunedì 15 marzo".

Le zone gialle diventano arancioni

Un'altra novità è che nel decreto legge del governo Draghi scenderà la soglia dell'indice di contagio Rt per entrare in zona rossa da 1,50 a 1,25. Ma cambierà anche altro: "Nelle prossime settimane, dal 15 marzo al 6 aprile, le zone gialle vengono portate in arancione. Si rende più tempestivo l'ingresso in area rossa: tutte le regioni che hanno incidenza settimanale superiore a 250/100mila verranno inserite nell'area con le misure più severe attraverso lo strumento delle ordinanze del ministro della Salute", ha detto Speranza durante l'incontro con le regioni.

In più sarà prevista la facoltà per le regioni di poter individuare, quando si è in arancione, aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l'incidenza" di Covid-19 "supera la soglia dei 250 casi su 100mila nella settimana, oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive". E anche la possibilità per le regioni di poter individuare, quando si è in arancione, aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l'incidenza supera la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti nella settimana, oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive.

La bozza del decreto legge: Pasqua in zona rossa ma consentita una visita

"Nei giorni 3, 4 e 5 aprile (comprese quindi Pasqua e Pasquetta), sull'intero territorio nazionale, ad eccezione delle regioni i cui territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite" per la zona rossa. "Nei medesimi giorni è consentito, in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione una volta al giorno a due persone con minori di 14 anni". È quanto prevede la bozza di decreto legge del governo.

Dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile (3, 4 e 5 è zona rossa nazionale, ndr), nelle regioni arancioni "è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno", tra le 5 e le 22, "e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi". È quanto si legge nello schema di decreto legge sottoposto dal governo alle regioni. Lo spostamento non è consentito nelle zone rosse.

Il decreto legge 12 marzo del governo Draghi sostituisce l'ipotesi di legiferare attraverso il Dpcm: la differenza è che il secondo è un atto amministrativo che dipende proprio dalla normativa e quindi non è adatto a normare in prima istanza sulle libertà dei cittadini. E quindi, mentre da lunedì due italiani su tre già rischiano di andare in lockdown con l'ordinanza di Speranza, questa mattina il governo presenterà a regioni, province e comuni il decreto legge 12 marzo che poi il premier Draghi illustrerà in una conferenza stampa. Le novità più rilevanti della bozza del decreto che sta circolando in queste ore sono due: 

  • il criterio dei 250 contagi a settimana ogni centomila abitanti che porterà automaticamente in zona rossa le regioni che dovessero superare il parametro (e che già oggi è fuori controllo in tutta Italia: Lombardia, Marche e provincia di Trento sarebbero già oltre 300);
  • una nuova proroga al divieto di spostamento tra le regioni, al momento in scadenza il 27 marzo.

La modifica è stata suggerita nei giorni scorsi dal Comitato tecnico scientifico.

Il Veneto, assieme a 16 regione italiane, rischia di finire in zona rossa a partire da lunedì 15 marzo con l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza prevista per oggi, venerdì 12 marzo, dopo il report #43 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero che certificherà la crescita dell'indice di contagio Rt in tutto il paese. 

Alle 11,30 è inoltre convocato un consiglio dei ministri che ha all'ordine del giorno un decreto legge con "misure urgenti per fronteggiare rischi sanitari", ovvero sul lockdown in Italia a Pasqua e Pasquetta e oltre: saranno implementate il sabato e la domenica misure da fascia arancione con bar e ristoranti chiusi e il divieto di uscire dal proprio comune ma il decreto prevederà un calendario di divieti mirati negli ultimi giorni di marzo e da sabato 3 aprile a lunedì 5 aprile. Limitati al massimo gli spostamenti, non saranno consentiti pranzi, incontri con più persone non conviventi, gite. E non è escluso — così come avvenuto a Natale — che si decida di chiudere del tutto bar e ristoranti in tutta Italia, mentre per la scuola si profila la Didattica a Distanza.

Il report #43 dell'Iss fornirà il dato dell'indice di contagio e il coefficiente di occupazione delle terapie intensive, dati ad oggi decisivi per portare le regioni italiane in zona rossa o arancione (con Rt a 1 si passa in arancione, con 1,25 in fascia rossa). Secondo le indiscrezioni delle ultime ore sarebbero 14 o addirittura 16 le regioni che rischiano di andare in zona rossa: tra queste, il Veneto, la Lombardia, il Lazio, il Piemonte, il Friuli-Venezia Giulia mentre la Toscana vede il suo Rt ancora a 1,22 ma le terapie intensive soffrono e l'Emilia-Romagna ha già parte del suo territorio nelle aree a maggiori restrizioni e anche per la regione di Stefano Bonaccini potrebbe arrivare il momento del rosso.

Per le regioni che cambiano colore scatteranno le regole previste dal dpcm 2 marzo e, insieme, anche quelle del decreto legge 12 marzo che il governo approverà oggi subito dopo la cabina di regia con le regioni. Nel testo rispetto al dpcm 2 marzo ci sarà l'assoggettamento automatico al regime delle zone rosse nei territori in cui l'indice di trasmissibilità sia superiore a 250 contagi per 100mila residenti. Con la possibilità nei weekend di far scattare ulteriori misure da 'zona rossa rafforzata' o super zona rossa, come era stata chiamata nei giorni scorsi. Sia il decreto legge che l'ordinanza del ministero della Salute entreranno in vigore da lunedì 15 marzo. Il primo effetto ci sarà sulle scuole. Nelle zone rosse sarà sospesa l'attività didattica in presenza negli istituti di ogni ordine e grado, comprese scuole dell'infanzia, elementari e medie. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Tra i punti considerati acquisiti ci sono: 

  • l'automatismo per far scattare la zona rossa una volta superata l'asticella dei 250 contagi ogni centomila abitanti; 
  • una nuova proroga al divieto di spostamento tra le regioni, al momento in scadenza il 27 marzo; 
  • una stretta agli spostamenti dai comuni di residenza; 
  • l'anticipo del coprifuoco alle 19 o alle 20.

Il governo guarda comunque al modello Natale per affrontare il periodo di Pasqua: zone rosse nei festivi e prefestivi per contenere i movimenti che in quei giorni potrebbero inevitabilmente diventare veicolo di contagio. Ma ci sarà una differenza significativa: dovrebbe cadere, in zona rossa e forse anche in arancione, la deroga per vedere amici e parenti una volta al giorno rispettando gli orari del coprifuoco. Nel provvedimento entrerà il criterio in base al quale con un'incidenza settimanale di 250 casi ogni 100mila abitanti si entra automaticamente in zona rossa - bocciato a gennaio dai governatori ma sul quale c'è una sostanziale condivisione in tutto il governo - e la stretta per Pasqua come già è stato fatto a Natale, dunque tutta Italia in rosso dal venerdì santo al giorno di Pasquetta. Discussione ancora aperta invece sulla possibilità di abbassare la soglia dell'Rt con il quale si entra in zona arancione (ora è all'1).

Il decreto legge 2 marzo del governo Draghi e le nuove regole per la zona rossa, arancione e gialla

L'agenzia di stampa Ansa scrive che l'ipotesi che circola da ieri sera in ambienti di governo è che da lunedì sedici delle venti regioni italiane finiscano in "zona rossa". Secondo questa previsione, con ogni probabilità, rientra anche il Veneto, che ha un Rt sopra 1,25 e uno scenario in netto peggioramento. Aumenteranno anche i controlli: fino ad oggi le forze di polizia si sono concentrare ad evitare gli assembramenti nelle zone della movida e sulle grandi arterie stradali, non potendo certo controllare migliaia di cittadini che coerentemente con la normativa in vigore si spostavano all'interno di città e comuni, ma da lunedì potranno effettuare verifiche più mirate, soprattutto negli spostamenti nei territori regionali e fra le diverse Regioni, visto che la mobilità sarà di fatto molto ridotta. Ovvero mezza Italia sarà in lockdown. 

Ma nella valutazione dei passaggi di zona influirà inevitabilmente il nuovo parametro dell’incidenza settimanale dei nuovi contagi su 100ma abitanti che sarà il cardine del decreto legge che il consiglio dei ministri approverà domani e che dovrebbe prevedere un mini-lockdown nazionale dalla vigilia di Pasqua a Pasquetta compresa: niente pranzi al ristorante e divieto di spostamenti e riunioni di famiglia. Anche per i pochi che resteranno in giallo la libertà di movimento non sarà più quella di prima, perché la bozza di decreto vieta in tutta Italia, indipendentemente dal colore di appartenenza, le visite a parenti e amici, anche nel limite di due persone e di una sola volta al giorno come fino ad oggi previsto. Una stretta ulteriore suggerita dal Cts e subito recepita dall’ala rigorista del governo per prevenire le tipiche adunate di familiari e amici sotto le feste, che a Natale hanno contribuito non poco ad alimentare la terza ondata.

E infine ieri i ministri Gelmini, Speranza e Stefani, il commissario straordinario all’emergenza Covid Figliuolo e il capo della Protezione civile Curcio hanno illustrato alle regioni il piano vaccinale di massa del governo Draghi: si passerà dal criterio per categorie a quello sostanzialmente anagrafico. Completata la prima fase di vaccinazione degli operatori sanitari, sociosanitari e degli ospiti delle Rsa, in via di attuazione la fase 2 degli ultraottantenni, del personale scolastico, delle carceri, dei luoghi di comunità e delle forze dell’ordine, è ora di pianificare la fase tre. I primi a ricevere le dosi (“categoria 1”) saranno i cittadini con “elevata fragilità e disabilità grave” suddivisi in 16 categorie di rischio; quindi le persone in età compresa tra i 70 e i 79 anni, quelle tra 60 e 69, i minori di 60 anni con comorbilità fuori dai casi contemplati nella “categoria 1”. Infine toccherà al resto della popolazione sotto i 60 anni. 

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