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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Veneto in zona gialla: cosa si può fare dal 26 aprile

Le Faq sul provvedimento approvato dal governo e firmato da Sergio Mattarella per contenere la diffusione del coronavirus: ecco tutte le regole in vigore. Intanto l'ultimo report Iss fotografa una situazione in lieve miglioramento (l'Rt scende a 0,81), ma nel complesso il quadro resta critico e il contact tracing ancora un miraggio

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 26 aprile. Cambio di colore per il Veneto che passa in area gialla assieme a altre 13 regioni: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, e province autonome di Trento e Bolzano.È in area rossa la Regione Sardegna. Sono in area arancione le Regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta. 

Intanto sono stati pubblicati i dati dell'ultimo report Istituto superiore sanità (Iss)-ministero della Salute per il monitoraggio dell'epidemia di Covid-19 in Italia, relativo al periodo 12-18 aprile. L'indice Rt nazionale è sceso a 0,81 (da 0,85), ma la situazione resta ancora difficile. "Quattro Regioni (vs 5 la settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di 1" si legge nel documento. "Tra queste, 2 Regioni (Basilicata e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/Province autonome hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1".Gli esperti evidenziano che "si osserva un lieve miglioramento generale del rischio, con 2 Regioni (Calabria e Sardegna) che hanno un livello di rischio alto" e 5 che "hanno una classificazione di rischio basso". "Questa settimana si osserva ancora una lievissima diminuzione dell'incidenza settimanale (157,4 per 100.000 abitanti nel periodo 12-18 aprile vs 160,5 per 100.000 nel periodo 5-11 aprile, dati flusso Iss). Complessivamente - si legge nel report -, l'incidenza resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti". 

Insomma, l'epidemia arretra ma il numero dei casi resta alto. E con questi dati il contact tracing è tuttora un miraggio. "L'incidenza è in lenta diminuzione - spiega il report -, ma ancora molto elevata per consentire sull'intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull'identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Di conseguenza, è necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale". I dati dunque non migliorano abbastanza per permetterci di dire che il peggio è alle spalle. "Si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello critico", si legge nel monitoraggio. "E' fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie", ripetono gli esperti, ricordando che "è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie, compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi".

Domande e risposte sul nuovo decreto covid: cosa si può fare dal 26 aprile

Dal pass che serve per gli spostamenti tra le regioni di colore diverso al coprifuoco, passando per le nuove regole sui negozi e i ristoranti, ecco le risposte alle principali domande sulle misure adottate dal governo nel cosiddetto "decreto riaperture", un provvedimento che alleggerisce i divieti e le restrizioni con cui i cittadini fanno i conti da molti mesi.

In Italia c'è ancora lo stato di emergenza?

Sì, lo stato di emergenza per il coronavirus è stato prorogato fino al prossimo 31 luglio nel nuovo decreto del governo Draghi. Il provvedimento incide anche sulle pensioni e sullo smart working, come abbiamo spiegato qui.

È possibile fare visita a parenti e amici?

Dal 1° maggio al 15 giugno 2021, nelle regioni in zona gialla, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. Le persone che si spostano potranno portare con sé i minorenni sui quali esercitano la responsabilità genitoriale e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. Lo stesso spostamento, con uguali limiti orari e nel numero di persone, è consentito in zona arancione all'interno dello stesso comune, mentre non sono consentiti spostamenti verso altre abitazioni private abitate nella zona rossa.

È possibile spostarsi tra le regioni in zona gialla?

Da lunedì 26 aprile tornano le zone gialle nel sistema dei colori basato sulle fasce di rischio covid. E tra le regioni gialle ci si potrà muovere liberamente. Sempre in zona gialla, c'è il via libera anche agli spostamenti all'interno della regione.

È possibile spostarsi tra regioni di colore diverso?

In questo caso ci si potrà spostare solo per motivi di lavoro, salute e necessità attraverso un'autocertificazione, oppure se non si rientra nei precedenti motivi attraverso l'utilizzo della certificazione verde, ribattezzato anche "green pass".

Che cos'è il green pass o certificazione verde?

È l'attestazione che può essere rilasciata a chi ha fatto il vaccino o a chi è guarito dal covid, oppure a chi ha effettuato un tampone antigenico o molecolare nelle 48 ore precedenti allo spostamento. In caso di vaccinazione o di tampone viene rilasciato dalla struttura che ha effettuato la vaccinazione o il test, in caso di guarigione dal covid dall'ospedale nel quale si è stati ricoverati o dal medico di famiglia.

Dal 26 aprile si può andare nelle seconde case?

Da lunedì 26 aprile nelle seconde case che si trovano in zona gialla o arancione si potrà andare anche con parenti e amici, ma al massimo in quattro persone. In zona rossa può andare soltanto il nucleo familiare (e la casa deve essere disabitata), a meno che non vi siano ordinanze regionali che lo vietano.

Fino a quando dura il coprifuoco alle 22?

Lo abbiamo spiegato qui. Il decreto sarà in vigore dal 26 aprile ed ha validità fino al 31 luglio, ma non è detto che non venga rivisto periodicamente sia per quanto riguarda il divieto di uscita notturna dalle 22 sia per altre misure. Se i dati epidemiologici lo permetteranno, il coprifuoco alle 22 non è destinato a restare fino al 31 luglio. Da giugno, a seconda dell'andamento dei contagi, la misura potrebbe slittare alle ore 23 o anche essere eliminata. Il governo Draghi è fiducioso che nelle prossime settimane i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23 e poi alle 24 fino a togliere del tutto il coprifuoco, ma una tempistica certa per ora non c'è. L'idea è quella di allentare le restrizioni con gradualità, come è successo l'anno scorso, per tornare alla normalità nel periodo estivo. Ma tutto dipenderà dai dati e da una valutazione dell'impatto delle riaperture programmate dal 26 aprile sulla curva epidemiologica.

Come e quando riaprono i ristoranti?

Nelle regioni in zona gialla si potrà tornare al ristorante già da lunedì 26 aprile a pranzo e a cena, purché all'aperto, ricordando però che vige il divieto di uscita notturna dalle 22. Nelle regioni in zona arancione e rossa saranno in vigore le stesse regole di sempre: è vietato consumare cibi e bevande all'interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue: dalle 5 alle 18 senza restrizioni; dalle 18 alle 22 è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili - codice ATECO 56.3). La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati. Dal primo giugno, sempre in zona gialla, i ristoranti potranno aprire anche al chiuso ma solo fino alle 18.

I negozi saranno aperti? E i parrucchieri?

Nelle regioni in zona gialla e arancione tutte le attività commerciali potranno aprire. In zona rossa invece è consentita l'apertura solo alle attività ritenute necessarie come alimentari, edicole, tabaccai. Sempre in zona rossa rimangono chiusi parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Cosa cambia per la scuola e l'università?

Torna in presenza anche l'istruzione. Dal 26 aprile e fino alla fine dell'anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori. La presenza è garantita in zona rossa dal 50 al 75% e in zona gialla e arancione dal 70 al 100%. Nelle zone gialle e arancioni dal 26 aprile al 31 luglio le lezioni delle università si svolgono "prioritariamente in presenza".

Quando riaprono piscine e palestre e quando è possibile fare sport di contatto? 

Nelle regioni in zona gialla, dal 15 maggio è prevista la riapertura delle piscine all'aperto, dal primo giugno si potrà tornare anche nelle palestre. In zona gialla, dal 26 aprile sarà consentito qualsiasi sport all'aperto, anche di squadra e di contatto. Si può, per esempio, tornare a giocare a calcetto con gli amici (è però vietato l'utilizzo degli spogliatoi).

Quando si potrà tornare al teatro, al cinema e al museo?

In zona gialla, da lunedì 26 aprile riaprono cinema, teatri, sale concerti al chiuso o all'aperto con una capienza massima al 50%, distanza di un metro e prenotazione obbligatoria. Dal 26 aprile, in zona gialla saranno aperti musei e altri luoghi della cultura con modalità di fruizione che possano consentire il rispetto della distanza di almeno un metro tra i visitatori. Il sabato e nei giorni festivi l'ingresso deve essere prenotato online o al telefono con almeno un giorno di anticipo.

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