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Martedì, 16 Aprile 2024
Attualità Trissino

Siccità? «I veneti vogliono fottersi l'acqua dei trentini»

L'uscita sarcastica è del Covepa che accusa consorzi di bonifica e palazzo Balbi di disinteressarsi ipocritamente «delle ragioni profonde» alla base di una penuria che va ricondotta «a effetto serra e cementificazione»

Non è ancora dato sapere se i piovaschi registrati nel fine settimana e nelle ultime ore nel Nordest daranno davvero una tregua ad un Veneto assetato da cinque mesi e più, quasi sempre senza pioggia. Ad ogni modo dopo che palazzo Balbi e soprattutto i consorzi di bonifica avevano preconizzato un ricorso alle riserve trentine le reazioni non erano mancate. In prima battuta erano stati i consiglieri di Europa verde a dire la loro con una nota molto articolata datata 21 aprile. Il giorno prima era stato Trentotoday.it ad affrontare un argomento che aveva fatto capolino su Vicenzatoday.it poche ore prima. Oggi 26 aprile è intervenuto con un post sulla sua bacheca Facebook il trissinese Massimo Follesa.

Portavoce del Covepa, il coordinamento che da anni si batte contro la Superstrada pedemontana veneta (che ultimata dovrebbe congiungere Vicentino e Trevigiano), Follesa spara a palle incatenate: «In questi giorni in tanti hanno pontificato dei problemi legati alla siccità. Pochi però si sono interrogati sulle ragioni profonde di quest'ultima. Evitare di porsi certe domande è sbagliato ed ipocrita. Certe posizioni non sono condivisibili e andrebbero criticate a partire da questa miope e assolutoria».

L'architetto Follesa ai taccuini di Vicenzatoday.it rincara la dose: «C'è la siccità? I veneti non hanno di meglio a cui pensare visto che vogliono fottersi l'acqua dei trentini». Il riferimento delle sue intemerate al vetriolo, nemmeno tanto velatamente, è alla ipotesi in qualche modo presa in esame dal gotha dei consorzi di bonifica veneti riuniti attorno al raggrupamento regionale dell'Anbi. Consorzi i quali in caso di necessità potrebbero pensare di attingfere ai bacini di emergenza siti in Trentino e in Alto Adige. Follesa tuttavia ai microfoni di Vicenzatoday.it precisa ulteriormente il suo pensiero. E spiega come per anni il Veneto abbia acriticamente abbracciato «un modello di sviluppo fatto di cementificazione, opere stradali faraoniche e deroghe di ogni tipo alla tutela ambientale». Una condotta durata lustri che «ha acuito», secondo uno dei volti più noti della galassia ambientalista vicentina, ancor più due «drammi» apparentemente antitetici come siccità e alluvioni.

ASCOLTA L'INTERVISTA A MASSIMO FOLLESA

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