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Spv in Vallugana, la polizia locale «troppo tenera con le violazioni nel cantiere»

È una accusa ad alzo zero contro i vigili urbani maladensi, con tanto di carte che finiscono in procura, quella del comitato che raccoglie i residenti della zona. I quali sono anche contrari ad un prolungamento dei tempi dello scavo: il silenzio della giunta

La polizia locale di Malo non si sarebbe adoperata come avrebbe dovuto per imporre il rispetto delle norme e dei regolamenti di specie alle maestranze che operano sul cantiere della Superstrada pedemontana in zona Vallugana, il che avrebbe ancor più esasperato i disagi patiti dai residenti a causa di quanto accade dentro e fuori l'area di lavoro. È questa l'accusa pesante che il comitato dei residenti della località maladense lancia contro la Sis, ma soprattutto contro l'amministrazione del comune dell'Alto vicentino. L'accusa è stata articolata in un lungo esposto inviato a Borgo berga ancora il mese scorso della cui esistenza si è saputo oggi 17 luglio grazie ad una nota diramata in mattinata dallo stesso comitato.

LA NOVITÀ
È proprio il presidente di quest'ultimo, ossia Andrea Viero, che indirizzando la sua doglianza direttamente alla Procura della Repubblica di Vicenza, l'esposto per vero porta la data del 10 giugno 2020, parla di «gravi disagi... esasperati sia dalla indifferenza delle maestranze della Spv che non si adeguava alla ordinanza del sindaco maladense Paola Lain, sia da parte della Polizia locale che, pur sempre allertata, non impediva la continuazione dei comportamenti arrecanti danno a tutta la collettività...» vista «la presenza di polveri inquinanti nell'aria... provenienti dal cantiere... sia dei rumori oltre la soglia della tollerabilità». Si tratta di doglianze che per mesi il comitato «ha messo nero su bianco informando le autorità preposte e corroborando il tutto con una serie di perizie tecniche dalle quali non si può prescindere» spiegano gli abitanti.

CONDOTTA BORDERLINE
Ad ogni buon conto si tratta di parole che pesano come pietre perché descrivono una condotta borderline da parte del corpo della municipale. Parole che lasciano intendere si sia dato adito quindi ad un modo di agire votato al lassismo o addirittura connotato in modo ancor più preoccupante. Per il resto l'esposto vergato da Viero non è che una lunga e dettagliata riproposizione dei disagi denunciati dai residenti che nei mesi sono sfociati non solo in alcune segnalazioni alla autorità giudiziaria, ma anche in un vero e proprio contenzioso civile tuttora in essere.

Viero peraltro si dice «disgustato» per quello che chi abita quelle contrade ha dovuto patire, quanto meno da un anno e mezzo a questa parte. «Ai soloni che ci criticano perché non faremmo altro che lamentarci vorrei ricordare tre cose. Uno, quel cantiere in zona Vallugana, se non per una piccola galleria di assaggio, non ci sarebbe mai dovuto essere. Due, se si è potuto procedere con i maxi scavi per la realizzazione del tunnel è solo perché il ministero dell'ambiente ha concesso, Dio solo sa come, una deroga speciale che a settembre scade. Tre, questa deroga è stata invocata non per ragioni arcane, bensì perché il ruolino di marcia dei lavori era andato in tilt a causa di due sequestri penali a ridosso dei due fronti opposti, ossia quello della del comprensorio del Leogra e quello della valle dell'Agno per i due incidenti, uno con un morto, che tristemente tutti conosciamo. A questo punto chi ci critica o è ammantato di una imbarazzante ignoranza oppure è intriso della più bieca mala fede perché non sta scritto da nessuna parte che noi si debba fare il parafulmine per le rogne del concessionario Sis».

LO SFOGO
Epperò Viero chiede lumi alla giunta. «Dal vicesindaco Claudio Dalla Riva, suo il referato all'ecologia, vorrei sapere se la mission del comune di Malo sia quella di tutelare in primis l'ambiente e la cittadinanza o invece gli interessi legati alla realizzazione della Superstrada pedemontana veneta o Spv che dir si voglia. E ancora, domando se alla giunta stia davvero a cuore la sorte di noi cittadini. Di più dalla stessa giunta  - aggiunge Viero - vorrei tanto sapere se abbia assunto informazioni per appurare se Sis abbia o meno intenzione di chiedere, sempre che non l'abbia già fatto o che il risultato non sia addirittura già stato ottenuto, un allungamento dei tempi di lavoro in Vallugana».

Poi un'altra bordata: «Vorrei sapere, qualora la Sis si appresti a domandare al Ministero dell'ambiente una nuova deroga, se il Comune di Malo intenda o meno, cosa che sarebbe doverosa e moralmente ineccepibile, impugnare un eventuale slittamento dei lavori. Noi - fa sapere da tempo Viero - siamo esausti, non ce la facciamo più ed è giunta l'ora che il Comune e la Regione capiscano la portata della sciagura che ci è ruzzolata addosso. C'è gente che non dorme, che respira male a causa del pulviscolo di smarino, che non viene contenuto a dovere. C'è gente che vive nell'ansia e nell'angoscia delle esplosioni, che ha avuto la vita avvelenata e tutto ciò grida vendetta davanti al tribunale della storia. Per questo - aggiunge il presidente - non possiamo accettare che la polizia locale di Malo sia troppo tenera, così tenera con la Sis. Le regole vanno rispettate, anche se costruisci una infrastruttura tanto cara e tanto cara al potere». Chi scrive ha interpellato Dalla Riva nonché l'assessore alla sicurezza Moreno Marsetti per conoscere il punto di vista dell'esecutivo cittadino al riguardo. Dai due però, almeno per il momento, non è giunto alcun commento. Ora sarà la magistratura vicentina a dover accertare la sussistenza di eventuali reati.

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