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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Vaccino antinfluenzale: scendono in campo i sindaci

La sindaca Pavan: Io mi vaccinerò e invito anche gli adulti a farlo: serve a noi e serve a tutti"

Per promuovere la vaccinazione anti influenzale l’Ulss 7 Pedemontana ha coinvolto direttamente i sindaci del Distretto 1, con un incontro ospitato lunedì mattina in Municipio a Bassano, al termine del quale alcuni sindaci hanno dato il buon esempio sottoponendosi appunto alla vaccinazione antinfluenzale.

"Ringrazio innanzitutto i sindaci per il loro pronto sostegno - sottolinea il direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana -, anche di fronte a questa nuova iniziativa che abbiamo voluto lanciare. Credo che come rappresentanti delle comunità che amministrano siano i testimonial ideali per promuovere la vaccinazione antinfluenzale, che è un gesto semplice ma quest’anno più che mai importante per tutelare la salute pubblica innanzitutto, ma anche rendere un po’ meno gravoso il carico di lavoro sul sistema sanitario, che sta operando con grande professionalità e impegno ma che, non dimentichiamolo, è sotto una fortissima pressione ormai da quasi anni".

"È necessario che ci sia massima responsabilità - conferma Elena Pavan, sindaco di Bassano del Grappa e presidente della Conferenza dei sindaci del Distretto 1 - Abbiamo sotto gli occhi i dati che ci dicono che la situazione si sta aggravando, ma allo stesso tempo ci dicono che i vaccini sono l’unico rimedio in grado di aiutare a superare questa situazione. Io mi vaccinerò e invito anche gli adulti a farlo: serve a noi e serve a tutti".

A spiegare l’importanza della vaccinazione antinfluenzale sotto questo aspetto è il sirettore Sanitario, il dott. Antonio Di Caprio: "Avere più persone con sintomi influenzali significa accrescere ulteriormente la richiesta di tamponi, se non altro per escludere il sospetto di positività al Covid 19, allungando inevitabilmente le attese per chi deve sottoporsi al test o comunque costringendoci a concentrare nuovamente su questa attività un numero maggiore di operatori sanitari, che però inevitabilmente verrebbero sottratti ad altri servizi e reparti. C’è poi il tema della pressione sulla medicina territoriale, così come sui Pronto Soccorsi, dove si verificano accessi spesso inappropriati rispetto ad un servizio che dovrebbe essere dedicato solo alla gestione delle emergenze-urgenze. Tutto questo senza considerare l’allarme sociale che oggi, in piena pandemia, comporta avere avuto contatti stretti con persone che il giorno dopo riportano sintomi influenzali. Per tutte queste ragioni è fondamentale prevenire queste situazioni attraverso la vaccinazione antinfluenzale".

Tanto più che l’influenza di per sé rappresenta un rischio concreto per la salute pubblica, soprattutto per le categorie più fragili, anche se spesso sottovalutato: "Ogni anno - il dott. Liviano Vianello, Direttore del Dipartimento di Prevenzione - in Italia sono oltre 5 milioni gli italiani colpiti dall’influenza, quasi 400 mila solo in Veneto, con casi non rari di complicazioni che nei soggetti più fragili spesso portano al ricovero in ospedale".

Per quanto riguarda le categorie a rischio, anche quest’anno la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata e offerta gratuitamente a tutti i cittadini di età uguale o superiore ai 60 anni, oltre ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni (anche senza particolari patologie) e gli adulti di qualsiasi età e bambini affetti da malattie croniche dell'apparato respiratorio, cardiocircolatorio e renale, malattie del sangue, diabete, malassorbimento intestinale, malattie o terapie che comportino una carente o alterata immunità, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, tumori, nonché persone a cui è stata tolta la milza, oltre alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Una particolare attenzione sarà posta anche alla vaccinazione a scopo precauzionale di tutti gli ospiti delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali territoriali, per anziani e non autosufficienti.

La vaccinazione è inoltre gratuita e fortemente raccomandata per tutti gli operatori sanitarie, inclusi quelli che operano presso le RSA, e per gli addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo, come i membri delle forze dell’ordine e i vigili del fuoco.

Infine, è fortemente raccomanda anche per gli operatori che lavorano a contatto con gli animali, in quanto potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

Quest’anno sono quattro le tipologie di vaccino disponibili, che vengono utilizzate in base alla tipologia di utente, ed è prevista anche una limitata quantità di vaccino quadrivalente realizzato tramite colture cellulari, dunque prodotto senza utilizzare l’uovo, così da poter essere utilizzato in sicurezza anche in chi è allergico alle uova.

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