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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Turno notturno? «La situazione è già fuori legge»

La possibile introduzione del pattugliamento per i vigili urbani nei week-end fino alle tre del mattino viene fatta a pezzi dal sindacato Cub che spara a palle incatenate non solo su palazzo Trissino ma pure sul comandante Parolin e sul questore Sartori: in primis per le carenze di organico che pesano sulla municipale e di riflesso sulla polizia di Stato

Ma come è possibile che la giunta comunale di Vicenza possa pensare di istituire un turno notturno della polizia municipale quando già ora gli agenti sono spremuti così tanto che si palesano situazioni di illiceità dovute a carenze di organico nonché ad una mancata osservanza di alcune norme di riferimento? È questo il succo di un dispaccio al vetriolo diramato ieri 3 maggio da Maria Teresa Turetta, segretario veneto del sindacato Cub, che peraltro è la sigla più rappresentativa dei lavoratori a palazzo Trissino. La bordata della dirigente sindacale arriva a pochi giorni dall'annuncio dell'esecutivo berico capitanato dal sindaco Francesco Rucco di dare vita ad una estensione dell'orario di lavoro in capo ai vigili urbani  orientativamente limitato al solo week-end.

LA NOTA
«Ogni amministrazione con l'avvicinarsi della campagna elettorale - scrive Turetta - cade nella trappola di farsi facile propaganda sulla pelle dei lavoratori: lo aveva fatto l'ex sindaco del partito democratico Achille Variati con l'infausto progetto Front office, decentrando in via Torino i principali uffici comunali, lo sta facendo ora il sindaco  Rucco il quale pensa di istituire un prolungamento di orario di servizio fino alle ore 3.00 di notte nei fine settimana al personale del comando di polizia locale».

LE BORDATE VERSO VIALE MAZZINI
Turetta nella sua nota spiega che la giunta abbia dato ad intendere che la richiesta di un turno notturno sia in qualche modo una istanza nata dalla cittadinanza. Questo assunto però è smentito da Turetta spiega come questa necessità sia stata palesata altrove: «In realtà la richiesta è partita dal questore di Vicenza Paolo Sartori che ha sùbito plaudito alla scelta del sindaco: il personale di polizia locale è manovalanza a basso costo che svolge servizio anche di ordine pubblico, ma non solo. Il questore sicuramente non sa che gli agenti di polizia locale non hanno le stesse tutele economiche, assicurative e previdenziali della polizia di Stato, grave è che nessuno del Comune di Vicenza glielo abbia mai ricordato: né il comandante dei vigili urbani Massimo Parolin, né il consigliere  comunale delegato alla sicurezza Nicolò Naclerio, né il sindaco stesso». Detto in altri termini, riferisce Turetta ai taccuini di Vicenzatoday.it per molti aspetti soprattutto in quanto a carenze di organico «la situazione è già fuori legge».

IL CONTESTO
Contestaulemte la Cub teme che il ridislocamento o comunque un appesantimento dei compiti degli agenti della municipale distragga tempo e risorse da una serie di mansioni di polizia amministrativa e non solo che giudica vitali per la città: «Ai cittadini in realtà interessa che la polizia locale sia sulle strade di giorno, che pattugli i parchi della città e non solo Campo marzo, che sia presente nei quartieri e davanti alle scuole, che presti quei servizi di prossimità funzionali alle attività diurne sul territorio quando la circolazione è più intensa, quando le attività commerciali e artigianali sono aperte, quando le attività industriali sono attive, quando i mercati sono affollati, insomma quando la vita sociale è nel pieno».

NACLERIO
Ma le bordate non sono finite. «In un recente incontro sindacale abbiamo ricordato al direttore generale del comune Luca Milani le violazioni alle norme sulla sicurezza che contraddistinguono gli attuali servizi degli agenti municipali e l'esiguità dell'organico. A Parolin abbiamo ricordato le sue funzioni di capo del corpo della polizia locale e che le violazioni delle norme sulla sicurezza hanno rilevanza anche penale... Come sindacato non lasceremo soli i lavoratori: non lo abbiamo fatto con l'infausto Front office, non lo faremo neanche con l'inutile turno serale o notturno fino pensato per gli agenti della polizia locale».

LA FRECCIATA
Poi un'ultima frecciata: «Ricordiamo al signor sindaco che sono tutt'ora irrisolti problemi annosi come gli appuntamenti per il rilascio delle carte di identità, ad oggi si arriva all'ultima settimana di luglio per avere un appuntamento, mentre invece i cittadini attendono quattro mesi per avere accesso alla documentazione relativa al bonus 110% presso il settore Edilizia privata nonostante in passato si sia sbandierata ai quattro venti la digitalizzazione degli archivi comunali. I servizi comunali rivolti all'infanzia, invece, si reggono sul lavoro straordinario di educatori, insegnanti e personale ausiliario, visti i ritardi nei concorsi comunali. La campagna elettorale dell'amministrazione Rucco può ben partire dalla soluzione definitiva di questi problemi che stanno mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini e il benessere dei lavoratori». Ad ogni modo tra le parole di Turetta pesa anche il non detto.

I MALUMORI
Se letto tra le righe la nota della Cub contiene una critica al vetriolo alla Questura, «accusata di voler scaricare le carenze di viale Mazzini sul comando di stradella Soccorsetto che già soffre di suo». Questa almeno è la voce che a mezza bocca gira tra gli agenti della municipale che per questo sono inferociti col comandante Parolin, messo sulla graticola per non averli difesi da una manovra «che sa sì di elettoralistico ma anche di sfruttamento bello e buono sui lavoratori». Si tratta di critiche di un certo peso le quali fanno presagire che la Cub, qualora la giunta proceda in questa direzione, non solo è pronta ad una battaglia sindacale ma anche ad una guerra di carte bollate e di segnalazioni alla procura della repubblica.

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