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«Covid-19 e trasporto pubblico? Le istituzioni ci ascoltino»

In una lunga lettera della Rete studentesca berica indirizzata Rucco si chiede maggior dialogo dopo l'impennata dei contagi. E così Svt finisce nuovamente nel mirino, anche dei sindacati

La «Rete degli studenti medi» della provincia berica chiede alle istituzioni, Comune di Vicenza e provincia di Vicenza in primis, un maggior coinvolgimento rispetto alla gestione dei trasporti durante l'emergenza coronavirus. La novità, che è emersa ieri grazie ad una lettera aperta diffusa proprio dalla gilda studentesca, cade in un momento di grande  trepidazione anche alla luce della tensione che da settimane si registra in seno ad Svt, la società che gestisce il trasporto pubblico locale nel capoluogo e in buona parte della provincia.

«Dall'inizio dell'emergenza sanitaria ad oggi - si legge nella missiva indirizzata tra gli altri a Francesco Rucco nella sua veste di primo cittadino berico e di presidente della Provincia di Vicenza - nella nostra regione, alla componente studentesca è stato impedito di partecipare, con le opportune rappresentanze sindacali, al dialogo istituzionale sul tema dell'istruzione in tempo di epidemia... Il 6 ottobre il nostro sindacato studentesco, il maggiore e più attivo sull'intero territorio nazionale, ha indetto una manifestazione di denuncia contro la mala gestione della mobilità pubblica nella provincia». Durante la quale vennero denunciate una serie di carenze, a partire dai pullman stracolmi, che secondo gli stessi studenti sono in parte alla base dell'aumento dei contagi che hanno investito il Vicentino specie nella spalla occidentale. E che gli studenti, alla luce di quanto accaduto dopo con la esplosione dei contagi si sentano un po' come cassandre inascoltate lo si legge esplicitamente qualche riga appresso in un passaggio in cui il j'accuse verso Stv è netto: «... elencavamo in maniera chiara e circostanziata le lacune logistiche del servizio di trasporto pubblico nel vicentino, suffragate da innumerevoli segnalazioni. Inoltre presentavamo una raccolta di problematiche, figlie degli scarsi investimenti sulla viabilità pubblica, che vanno a compromettere il diritto alla salute, alla mobilità e allo studio dei fruitori del servizio». E il dissidio figlio di quella situazione si è tutt'altro che sopito. Basti pensare allo sciopero indetto il 25 novembre dai lavoratori di Svt aderenti alle sigle di Ugl e Usb i quali muovono critiche molto puntuali all'azienda: accuse di cui Vicenzatoday.it aveva già parlato in un servizio del 30 ottobre peraltro.

Ma c'è di più in seno all'azienda da alcuni giorni è in corso una diatriba al vetriolo. Il vertice rappresentato dal direttore generale Umberto Rovini mediante un preciso ordine di servizio «avrebbe avanzato la pretesa di entrare pesantemente nella gestione delle ferie dei dipendenti» cosa che invece «spetta in massima parte ai lavoratori» in forza degli «accordi sindacali in essere». Questi almeno sono gli addebiti Massimo D'Angelo, responsabile vicentino di Usb trasporti il quale aggiunge: «Anche se l'azienda ritiene di poter derogare agli accordi in ragione del contenuto delle disposizioni governative in tema di contrasto al Covid-19 noi sappiamo che tutto ciò non stia né in cielo né in terra: motivo per cui - spiega D'Angelo ai taccuini di Vicenzatoday.it - non abbiamo intenzione di arretrare di un millimetro».

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