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«Senzatetto all'addiaccio innaffiati dagli addetti del gruppo Aim»

La denuncia delle vessazioni è delle volontarie di Welcome refugees: «Durante un episodio nei pressi di Monte Berico sono stati i volontari della Caritas a difendere gli homeless: ora vogliamo spiegazioni da palazzo Trissino»

In più di una occasione alcuni addetti del gruppo Aim avrebbero volontariamente «innaffiato» alcuni senzatetto per andare in qualche modo incontro al nuovo corso dell'amministrazione comunale di Vicenza che ha deciso una linea dura nei confronti degli homeless fatta «di poca tolleranza, di multe senza senso e di dichiarazioni ostili che alla fin fine non contribuiscono alla sicurezza perché la prima condizione per una città sicura è un welfare diffuso e alla portata di tutti». A lanciare questa denuncia shock lanciando al contempo un duro monito a palazzo Trissino sono Alessia Bacillieri e Elena Guerra, due giovani volontarie del gruppo di intervento su strada Welcome refugees, gruppo che peraltro collabora anche con l'amministrazione comunale.

«SITUAZIONE PARADOSSALE»
Ai microfoni nonché ai taccuini di Vicenzatoday.it le due volontarie spiegano che si è creata una situazione per certi versi paradossale. «Non è nostra intenzione distillare alcuna critica di carattere politico ma vorremmo far notare che questa amministrazione di centrodestra rispetto alla precedente di centrosinistra aveva rinforzato alcuni aspetti delle politiche sociali anche in modo innovativo. Di contro però tutto il lavoro messo in campo dall'assessorato ai servizi sociali in qualche maniera viene vanificato da questa sorta di cieca deriva securitaria che si occupa solo degli aspetti più superficiali e più di pancia del degrado. Una politica securitaria cara a un pezzo dell'amministrazione che mal si concilia con una idea moderna di welfare».

DIFFICILE «AFFRANCARSI E RISCATTARSI»
Bacilieri e Guerra per esempio parlano delle multe di chi viene sorpreso a bivaccare sotto i portici della città o in prossimità degli edifici religiosi. «Come si fa a sanzionare uno che non rispetta il coprifuoco cioè uno che non se ne sta a casa sua quando quel qualcuno la casa non ce l'ha? Ora siccome quella persona non potrà mai pagare come si può pensare che abbia la possibilità di affrancarsi di riscattarsi se quando poi trova un lavoro si vede oppressa da una serie di cartelle esattoriali che potrebbero stangare chiunque? In questi tempi di crisi chiunque può perdere un lavoro e finire per strada, non è con le multe che si risolvono i problemi».

RESIDENZA AI SENZA CASA? «COMUNE RESTIO»
Poi c'è un altro aspetto che le volontarie sottolineano con forza. Ed è quello che riguarda la residenza. Il Comune di Vicenza è molto restio a concedere la residenza ai senzatetto facendo ricorso alla pratica, prevista dalle norme, della domiciliazione fittizia. Ma per un senzatetto, questo il ragionamento delle due giovani, senza la residenza non è possibile accedere ai servizi assistenziali di base. «Anche in questo caso non ne facciamo una questione di colore politico visto che due città come Padova e Verona, una retta dal centrosinistra, l'altra retta dal centrodestra, adottano in tema di conferimento della residenza una politica decisamente più aperta rispetto a Vicenza».

«BAGNATI MENTRE DORMIVANO ALL'APERTO»
Ma per certi versi l'aspetto più inquietante del racconto delle due giovani riguarda il caso degli innaffiamenti, definite «vere e proprie angherie». In più di una occasione alcuni operatori della nettezza urbana municipale riferibili «al gruppo Aim» avrebbero «spruzzato acqua fredda, anche in inverno sui senzatetto mentre questi dormivano di notte all'addiaccio». In una circostanza sarebbero stati gli operatori della Caritas poco dopo l'inizio della salita che porta a Monte Berico, questo accadeva per vero poco prima dell'8 settembre, a frapporsi tra gli homeless e le maestranze della nettezza urbana per evitare che queste ultime bagnassero queste persone senza dimora». Una condotta «esecrabile nota perfino ai servizi sociali del comune i quali hanno già informato i vertici della amministrazione». Per di più oltre agli «innaffiamenti» non di rado gli operatori avrebbero sottratto ai senzatetto anche le coperte che «qualche vicentino di buon cuore ha donato a persone che per carità non sono facili da trattare, ma che hanno problemi gravi che non possono essere affrontati a furia di schizzi gelidi». 

«L'EMULAZIONE DA PARTE DI ALCUNI CITTADINI E I PETARDI CONTRO GLI INDIFESI»
Un altro aspetto denunciato da Welcome refugees riguarda i comportamenti emulativi che alcuni cittadini hanno adottato in questi mesi. «Poiché certe condotte sono state messe in campo dai responsabili di un servizio pubblico qualche vicentino zelante, in più zone della città, ha ben pensato di cominciare a versare su queste persone intere secchiate d'acqua. Per non parlare di coloro che indifesi sono stati pestati, addirittura fatti oggetto di lancio di petardi. Si tratta di persone indifese, che abbiamo spesso trovato zuppe o malconce, magari piene di lividi, spaventate come selvaggina braccata: persone che anche noi volontari facciamo fatica a trovare perché alle volte sono così atterrite da nascondersi in condizioni poco umane negli anfratti più impensabili».

QUESTIONE ALLOGGI
Tuttavia questi individui possono fare affidamento sugli alloggi messi a disposizione dal Comune o dalle reti di volontariato? «Spesso - rimarcano Bacilieri e Guerra - passa il messaggio che questi uomini e queste donne a margine della società decidano per conto loro  di non fare affidamento sui ricoveri messi a disposizione da vari soggetti. Non è vero. Purtroppo la politica assistenziale è carente tanto che se la macchina sociosanitaria funzionasse a dovere gli homeless in giro per Vicenza che sono italiani e stranieri ognuno dei quali gravato da mille storie diverse tra disagio, marginalità, malattie, dipendenze, problemi con la legge, sarebbero una decina sì e no: un numero gestibilissimo e nulla affatto problematico per la città».

VESSATORI «VIGLIACCHI»
In un contesto del genere le due attiviste fanno anche una analisi dei dati oggi a disposizione. Se quest'estate i senzatetto ammontavano a circa centotrenta-centoquaranta unità oggi il numero è calato ad una settantina anche perché «si è comunque fatto sentire l'intervento del Comune» in una con quello di altre reti assistenziali grazie al quale il numero delle persone senza un tetto e senza un riparo caldo in cui dormire sono calate. «A questo punto però - concludono le due - chiediamo che l'amministrazione faccia chiarezza magari con una indagine amministrativa e dica da chi è partita la direttiva raccapricciante in forza della quale diversi senzatetto sono stati umiliati e innaffiati non solo in assenza del minimo rispetto della dignità umana ma anche in spregio alla legge». Le due definiscono tali condotte peraltro «intrise anche di vigliaccheria poiché tutti sanno che è assai difficile che una persona malata, o con problemi di ogni tipo, abbia la forza e la voglia di mettersi a querelare chicchessia».

ASCOLTA LA TESTIMONIANZA DI ALESSIA BACILIERI
ASCOLTA LA TESTIMONIANZA DI ELENA GUERRA

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