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Vaccino AstraZeneca: l'ok alla seconda dose per gli under 60 in arrivo

È in arrivo l'autorizzazione alla somministrazione di Vaxzevria agli under 60. Perché è necessaria per raggiungere l'immunità di gregge. Intanto l'Ema valuta l'ok a Pfizer-BioNTech per gli under 16

Chi ha ricevuto la prima potrà fare anche la seconda dose del vaccino AstraZeneca. Dopo la riunione della scorsa settimana tra ministero della Salute, Aifa e Consiglio Superiore di Sanità è stato il direttore della prevenzione Gianni Rezza a ufficializzare la decisione ieri: "Nessuna ulteriore inversione di marcia, neppure sulla seconda dose di chi ha già fatto la prima con Astrazeneca: avverrà con lo stesso siero". 

Vaccino AstraZeneca: l'ok alla seconda dose per gli under 60 

Il problema era sorto dopo che il ministero aveva escluso in via precauzionale la somministrazione di Vaxzevria agli under 60 a causa delle trombosi del seno cerebrale che avevano colpito alcune persone. Il Paul-Ehrilch-Institut di Berlino aveva comunicato di aver notato "un accumulo impressionante di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena del seno) in connessione con una carenza di piastrine del sangue (trombocitopenia) e sanguinamento in prossimità temporale alle vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca".

La gestione dei consigli di somministrazione per il vaccino AstraZeneca ha avuto un andamento piuttosto pasticciato. Il 30 gennaio era arrivato il primo via libera senza indicazioni per l'età. Il 2 febbraio l'Agenzia italiana del Farmaco si era autosmentita, indicando che il siero andava somministrato alla popolazione tra i 18 e 55 anni. Un mese più tardi era poi arrivato il via libera anche per gli over 55. A metà marzo la sospensione in molti paesi e poi la decisione dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema): ok per tutti. Ma a quel punto era intervenuta di nuovo l'Aifa limitando l'ok agli over 60.

Adesso il nuovo via libera per tutti. Con una motivazione ben precisa. Ovvero quella che ha spiegato ieri il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario all'emergenza: è una misura necessaria per raggiungere l'obiettivo della vaccinazione di massa: "AstraZeneca è un vaccino consigliato per determinate classi, l’Ema dice che va bene per tutti. È probabile che in quella che si chiama rolling review, cioè la revisione dovuta all’esperienza durante le vaccinazioni di massa, si possa raccomandare AstraZeneca su una classe inferiore ai 60". Figliuolo ha precisato di aver avuto "interlocuzioni con Aifa, Cts, Consiglio superiore di Sanità e Istituto Superiore di Sanità, anche sulla base degli studi più avanzati che ci sono in Gran Bretagna dove hanno finora utilizzato 21 milioni di vaccini". 

La rolling review "libera" AstraZeneca 

Mentre ammonta a 6.249.347 il totale delle persone vaccinate a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino, l'obiettivo di arrivare all'immunità di gregge non può essere raggiunto senza i vaccini a vettore virale come Vaxzevria e Johnson & Johnson. Per questo si conta di togliere la limitazione sull'età: "I vaccini vanno impiegati tutti. AstraZeneca è consigliato per determinate classi ma l’Ema dice che va bene per tutti, come dimostra la Gran Bretagna", ha detto Figliuolo. E la linea di Ema, precisa oggi Repubblica, è anche quella del nuovo consulente scientifico per la campagna vaccinale del generale, e cioè Guido Rasi, che proprio l’agenzia europea ha diretto fino a qualche mese fa. Mentre il presidente dell'Aifa Giorgio Palù in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha confermato tutto: "Non c`è mai stato un divieto. Ema non ha posto restrizioni per età mentre Aifa ha solo dato un`indicazione per uso preferenziale agli over 60. Il suggerimento è stato interpretato come regola, ma non è così. Tanto che Aifa suggerisce di fare la seconda dose con AZ a chi ha già fatto la prima con lo stesso vaccino, indipendentemente dall`età. Se ne discuterà di nuovo per meglio specificare questo punto ed evitare che per un irragionevole valutazione del rischio molti saltino gli appuntamenti e perdano opportunità di proteggere sé e gli altri".

E intanto l'Ema scioglierà a giugno la riserva sull'ipotesi di somministrare il vaccino Pfizer-BioNTech agli under 16 e fino ai 12 anni. Ieri ha avviato la valutazione della richiesta di estensione dell'uso di Comirnaty, autorizzato per la prima volta nell'Unione Europea a dicembre 2020. Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’agenzia regolatoria condurrà "una valutazione accelerata dei dati presentati dall’azienda che commercializza Comirnaty, compresi i risultati provenienti da uno studio clinico di grandi dimensioni in corso su adolescenti a partire dai 12 anni di età, per decidere se raccomandare l’estensione di indicazione. Il parere del Chmp sarà quindi trasmesso alla Commissione europea, la quale adotterà una decisione finale giuridicamente vincolante e applicabile in tutti gli Stati membri dell’Ue". Una notizia che ha fatto esultare su Twitter Roberto Burioni, docente dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: "Non mettiamo fretta alle autorità regolatorie, ma se arrivasse l’approvazione sarebbe fondamentale per riaprire a settembre". 

Intanto l'immunologa Antonella Viola prende posizione sui social: "AstraZeneca anche sotto i 60 anni? Non per tutti. Il rischio di effetti collaterali gravi" di questo vaccino anti-Covid "è raro, ma è maggiore nelle donne giovani. D'altro canto, le donne giovani hanno un rischio inferiore agli uomini di sviluppare sintomi severi da Covid-19. Il rapporto rischi-benefici ci suggerisce quindi di vaccinare tutti gli uomini, anche con J&J, ma di tenere fermo il limite di età nelle donne. Basta con la medicina che non considera il nostro sesso".  

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