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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Sanità pubblica, in migliaia in piazza a Vicenza: "Se la salute è un diritto, difenderla è un dovere"

Un lungo corteo, partito alle 10, ha fatto il giro della città. "Servono provvedimenti in grado di sostenere, di rilanciare e di rinnovare il Servizio Sanitario Nazionale", è il messaggio lanciato dai manifestanti

Il CoVeSaP (CoordinamentoVenetoSanitàPubblica) in rappresentanza dei 18 Comitati che ne fanno parte, ha organizzato sabato mattina a Vicenza una seconda manifestazione regionale per la sanità pubblica, a distanza di un anno dalla prima edizione di Padova. Quasi 4000 persone, secondo gli organizzatori, stanno sfilando dalle 10 di questa mattina per il diritto costituzionale alla salute e la sanità pubblica. Il corteo ha circumnavigato la città: da viale Roma a Corso Palladio, poi da piazza Matteotti a viale Giuriolo, viale Margherita, porta Monte, per fare ritorno, attraversando, viale Venezia, a Viale Roma dove in tarda mattinata ci saranno degli interventi del comitato. Sono più di 100 le realtà, provenienti da tutte le province venete, ad avere aderito alla manifestazione che contava una rappresentanza di alcune forze politiche. 

"Sentiamo che c’è il bisogno di un nuovo momento di unione e di sostegno alle iniziative dei diversi territori: la lezione della pandemia non è stata appresa da chi governa la Sanità e non sono state fatte le scelte organizzative e gestionali necessarie al rilancio della sanità pubblica e neppure gli indispensabili investimenti sul personale. Il PNRR non sarà in grado di produrre il necessario cambiamento se non saranno messe a disposizione le tante figure professionali mancanti", sottolinea il CoVeSaP in una nota, aggiungendo: "Nessuno dei problemi segnalati più di un anno fa ha avuto soluzione. Sono aumentate le liste d’attesa, le richieste al Pronto Soccorso, le difficoltà di accedere al medico di medicina generale, all’assistenza domiciliare, ai consultori familiari. Sono aumentate le spese sanitarie delle famiglie, spesso costrette a sostituire le mancate prestazioni pubbliche con quelle private. sono aumentate le fughe dei professionisti dal Servizio Sanitario Nazionale, le deleghe al privato della specialistica ambulatoriale, di pezzi interi dell’assistenza ospedaliera e dell’assistenza infermieristica e domiciliare territoriale. Servono provvedimenti in grado di sostenere, di rilanciare e di rinnovare il Servizio Sanitario Nazionale. E non possiamo aspettare ulteriormente: se la salute è un diritto, difendere la sanità pubblica è un dovere".

Il Comitato Salute Area Berica, oltre a rilanciare l’appello del CoVeSaP , ha posto alcuni obiettivi specifici per la realtà vicentina: "Serve rilanciare in numero e in qualità i Consultori Familiari: a Vicenza dovrebbero essercene 5, per cui è urgente dotare la nostra città di altri quattro oltre a quello esistente. Il Comune dovrebbe dare supporto alla medicina territoriale in modo che tutti i Medici di Medicina Generale possano offrire un più ampio servizio attraverso le medicine di gruppo capillarmente diffuse. Serve poi una particolare attenzione alla situazione dei Pronto Soccorso, come momento spesso decisivo nella tutela della salute di ogni cittadino". Il Comitato Salute Area Berica appoggia inoltre la richiesta degli studenti medi di avere a disposizione un presidio psicologico nelle Scuole e nelle Università: "riteniamo che tale presidio, che non può essere uno sportello psicologico occasionale, sia co-progettato dallə stessə studentə assieme a docenti, genitori (per i minorenni) e professionisti (non solo psicologə) del Servizio Sanitario Pubblico; come previsto dalle normative vigenti, spetta in primis ai Servizi Sanitari e Sociali del Territorio attivare percorsi di prevenzione primaria e secondaria all’interno dei principali contesti di vita dei giovani". 

 

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