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Il giornale parrocchiale scatena le ire di Salvini: la risposta del parroco

A don Matteo Bedin, parroco di Ospedaletto, è arrivata una valanga di insulti sui social per aver criticato sul bollettino parrocchiale il ministro degli interni. Alla domanda sul perché il vicepremier se la sia presa tanto lui sorride e risponde «Io non sono nessuno»

Non parliamo di stampa internazionale,  nemmeno di quella nazionale. Anzi, non c’entra nemmeno la stampa locale e nessun opinionista  e nessun "conosciuto" oppositore al governo. Stiamo parlando di un foglio parrocchiale di una frazione di una città di provincia. Uno di quei ciclostili che vengono distribuiti alle famiglie. Eppure quelle poche righe vergate dal parroco di Ospedaletto hanno scatenato il putiferio e messo l’autore, don Marco Bedin, alla gogna mediatica e alla ribalta nazionale. A dar fuoco alle polveri lo stesso oggetto della critica del parroco, Matteo Salvini, che si è indegnato pubblicamente  dopo che il prete ha scritto sul giornaletto parrocchiale che

“nel mar meditteraneo in questi mesi, per responsabilità diretta del nostro attuale governo si sta consumando una vera e propria strage, le navi delle ONG sono state fermate  una dopo l’altra: salvavano persone senza oneri per i governi, ma ovviamente erano testimoni scomodissime della politica fallimentare di cui il leader Salvini e il governo di Malta sono i capofila per la cosidetta SAR libica”, aggiungendo poi: “Ad aggravare il quadro della politica migratoria la spocchia machista, triste riedizione di un ventennio fascist che ci siamo illusi potesse durare solo 20 anni. Il cado Diciotti, (Salvini era stato accusato dal tribunale dei Ministri di Catania di sequestro di persona aggravato nei confronti dei migranti fermi per giorni a bordo della nave militare Diciotti NdR) per chi l’avesse seguito, è tragicamente chiaro. Infatti Salvini non vuol essere processato, dando sengo evidente di una coscienza sporca”.

Apriti cielo.

«"Strage di Stato", "SALVINI ha la coscienza sporca", "spocchia machista", "ventennio fascista"...Roba da matti. Forse questo prete dovrebbe candidarsi alle elezioni anziché impiegare il suo tempo insultandomi sul bollettino della parrocchia...Pur da peccatore e cristiano imperfetto, credo di fare il bene del mio Paese, degli italiani e dei tanti immigrati regolari e perbene»

, è stata la risposta del ministro degli interni sul suo profilo Facebook. Una risposta che ha poi scatenato un putiferio dove l’etichetta “prete rosso” – quasi fosse un crimine – è stata solo la punta dell’iceberg.

A parti i commenti di odio puro, lasciati comunque sul sito del vicepremier e che danno gratuitamente del pedofilo al prete, l’”eresia” ha fatto lanciare strali anche a esponenti della Lega, uno su tutti la europarlamentare Mara Bizzotto che è intervenuta con un comunicato ufficiale che parla di “oscenità” e invita il parroco “a fare bene il suo mestiere e si prendersi cura delle anime dei fedeli”: «E’ scandaloso che un parroco faccia politica in maniera così sfacciata e volgare – chiosa Bizzotto - usando parole intrise di odio e di risentimento che non dovrebbero mai trovar posto in un uomo di Chiesa».

Insomma sembra quasi che il pensiero di parroco di provincia, rivolta a un pugno di anime di una parrocchia a nord di Vicenza faccia una paura tremenda a una parte del Governo,e possa spostare l’ago della bilancia della pubblica opinione sul tema dell’immigrazione. Dal canto suo, don Marco Bedin non si scompone e alla domanda su come mai Salvini sia rimasto così turbato da un ciclostilo parrocchiale sorride e risponde:

“Io non sono nessuno, l’argomento non sono io ma bisogna parlare dei morti nel Mediterraneo, bisogna vedere l’aspetto umano. Da parte mia,  ringrazio di cuore l’ondata di solidarietà che mi è arrivata in questi giorni”.

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