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Una borsa di studio per la ricerca sulle malattie onco-ematologiche

A beneficiarne sarà Elena Poli, ricercatrice asiaghese che sta studiando gli anticorpi neutralizzanti contro FGF8 per colpire il rabdomiosarcoma, il più frequente tumore dei tessuti molli in età pediatrica

Elena Poli, 37enne ricercatrice di Asiago ha vinto una borsa di studio nell’ambito del progetto Gold For Kids con cui Parmalat e Fondazione Veronesi si impegnano a promuovere stili di vita sani e una corretta informazione. La 37enne potrà quindi proseguire i suoi studi sull’oncologia pediatrica all’Istituto Ricerca Pediatrica Città della Speranza di Padova

A beneficiare del sostegno economico per la ricerca sulle malattie onco-ematologiche sono 5 scienziati, tra cui Elena Poli, laureata in Biologia Molecolare all’Università degli Studi di Padova e PhD in Medicina dello Sviluppo e Scienze della Programmazione Sanitaria all’Università degli Studi di Padova.

"Vogliamo offrire un contributo concreto alla ricerca scientifica in Italia - afferma Maurizio Bassani, General Manager di Parmalat - che passa dall’incoraggiare gli studi di talenti brillanti come Elena: sostenere i giovani ricercatori a proseguire qui la loro missione è fondamentale per il futuro del nostro Paese”."

La ricercatrice vicentina si occupa attualmente di studiare anticorpi neutralizzanti contro FGF8 per colpire il rabdomiosarcoma, il più frequente tumore dei tessuti molli in età pediatrica, e può presentarsi in forme molto aggressive.

“Le principali responsabilità di un ricercatore sono l’onestà, il rigore scientifico e l’integrità nel compiere le sue ricerche e nel comunicare alla comunità quello che ha osservato - dichiara Elena Poli - Per quanto mi riguarda sento molto la responsabilità nei confronti delle famiglie con bambini malati e di tutti i volontari. Ho partecipato spesso ad eventi e manifestazioni per la raccolta di fondi per la ricerca oncologica pediatrica e ho avuto modo di conoscere tante famiglie che sono state toccate da questa esperienza e percepire come loro credano profondamente in noi, in quello che facciamo, e nella speranza che infondiamo” .

La ricercatrice, infatti, intende studiare il fattore di crescita fibroblasti (FGF8) come nuovo bersaglio terapeutico e usare gli anticorpi esistenti nei pazienti in remissione completa per inibire la sua funzione, grazie a una borsa di ricerca messa a disposizione da Parmalat, in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi.

Spiega Poli: “Il 30% dei bambini colpiti non risponde alle terapie o sviluppa una recidiva, e in questi casi la prognosi è infausta. Precedenti studi hanno dimostrato che una elevata presenza di auto-anticorpi contro FGF8 (un fattore di crescita dei fibroblasti) è correlata a una migliore sopravvivenza nel RMS: quando il corpo produce anticorpi diretti contro questa proteina, la prognosi è migliore.”

Questi risultati sono stati confermati anche in vivo, grazie a un modello animale di topo con RMS, dove FGF8 ha mostrato un ruolo chiave nello sviluppo della neoplasia.

Prosegue Poli: “Obiettivo del progetto sarà studiare FGF8 come nuovo bersaglio terapeutico, sfruttando la risposta anticorpale nei pazienti con RMS che hanno risposto alla terapia e sono in remissione completa. Sarà analizzato il coinvolgimento di FGF8 nei fenomeni di recidiva e saranno riprodotti in vitro gli anticorpi anti-FGF8 trovati nei pazienti: la loro capacità neutralizzante (cioè di contrastare tumore) sarà sperimentata su cellule resistenti alle terapie. I risultati di questo studio costituiranno un primo passo per l’impiego di anticorpi anti-FGF8 nei bambini con RMS che non rispondono alla chemioterapia”.

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