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«Vicentino raggirato da un call centre fasullo»: il caso reso noto da Consumatori24

A lanciare l'allarme è la nota associazione che spiega come il fenomeno sia in crescita: finti consulenti suggeriscono al cliente di cambiare operatore per un aumento delle tariffe che in realtà non c'è. E dietro l'angolo si nascondono raggiri «per i quali però si può agire con con successo grazie agli strumenti previsti dalle norme»

Attenzione «ai call centre fasulli» che propongono di cambiare operatore telefonico: dietro l'angolo si nascondono amare sorprese a partire dalle penali che il vecchio operatore può pretendere dal malcapitato. La denuncia, contenuta in una nota diramata ieri, è di Consumatori24, l'associazione veneta a tutela degli stessi consumatori che ha raccontato proprio il caso in cui in questi giorni è incappato un giovane vicentino.

L'uomo, che risiede nella provincia berica, sarebbe infatti stato contattato da un sedicente call centre il quale paventava aumenti in realtà «inesistenti nella bolletta telefonica» qualora non si fosse stipulato un nuovo contratto.

LA VICENDA
Più nel dettaglio il cliente, questo il resoconto della associazione dei consumatori, da diverso tempo sotto contratto con la Tim, di recente riceve una telefonata inaspettata da parte di un sedicente operatore dell'assistenza clienti, che gli comunica l'unilaterale variazione delle condizioni contrattuali, avvisandolo che dal mese successivo avrebbe riscontrato un raddoppio dell'importo fatturato in bolletta, ma che non avrebbe dovuto preoccuparsi. Era possibile infatti, fin da subito, cambiare operatore senza alcun costo di disattivazione, né penali: queste le rassicurazioni del fasullo call centre della Tim. 

L'INGANNO
Il ragazzo, «ovviamente non contento del preannunciato aumento della bolletta telefonica, decideva così di passare ad altro operatore, vedendosi però recapitare a casa, da parte di Tim, una bolletta con costi di chiusura di quasi 400 euro». Il giovane poco appresso contattando l'assistenza di Tim al 187 realizza che la stessa Tim non avrebbe effettuato alcuna modifica sugli importi di fatturazione e che quindi, era stato vittima di un inganno telefonico che lo aveva indotto a sottoscrivere un nuovo contratto con Vodafone».

CONSIDERAZIONI GENERALI
Consumatori24 spiegando che accadimenti del genere non sono una eccezione, ma si materializzano con una certa frequenza a danno «degli utenti malcapitati», puntualizza un altro aspetto. Certamente, in casi come quello sopra descritto si presume che agiscano delle agenzie che, al fine di emettere nuovi contratti, inducono in errore i malcapitati. Tuttavia l’Associazione può procedere con un tentativo di conciliazione tramite l’Autorità Garante coinvolgendo gli operatori telefonici.

ALCUNI DATI
Al riguardo, si legge nella nota, è stata redatta una statistica che coinvolge il periodo compreso tra agosto 2019 ed agosto 2020. Nel corso di un anno viene lavorata da Consumatori24, solo nella Regione Veneto, una media di 764 pratiche di conciliazione telefonica. Il 94% di queste ha un esito positivo per gli assistiti: con uno storno complessivo di fatture di 230mila euro ed indennizzi complessivi per 83mila euro. Si tratta di semplici procedure che, se ben seguite, «possono portare ad una facile risoluzione della problematica trattata». In udienza, si legge ancora nella nota «si può facilmente trovare un accordo con la controparte, basterà depositare l'istanza di conciliazione e attendere, da parte della Autorità garante, la lavorazione della stessa nonché della conseguente convocazione in udienza.

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