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Caso Miteni, arriva il portale dedicato al procedimento giudiziario

Il sito web, raggiungibile all'indirizzo www.processopfas.it, contiene informazioni ed approfondimenti a 360 gradi: è stato realizzato su input delle quattro società del ciclo integrato dell'acqua che sono parti civili a Borgo Berga

Da alcune ore è on line il nuovo sito di informazione e approfondimento sui temi legati all'inquinamento da Pfas (www.processopfas.it). Si tratta di una iniziativa fortemente voluta dalle società idriche che si sono costituite parti civili contro i presunti responsabili del disastro ambientale che ha colpito le province di Padova, Vicenza e Verona. All'interno del sito si potranno monitorare l'andamento del processo nonché tutte le informazioni inerenti al tema tanto sentito dalle comunità locali. L'iniziativa è stata resa nota oggi 31 marzo con un lancio firmato dai quattro presidenti delle società gestrici del ciclo integrato dell'acqua ossia da Piergiorgio Cortelazzo di Acque venete, da Renzo Marcigaglia di Acque del Chiampo, da Roberto Mantovanelli di Acque veronesi e da Angelo Guzzo di Viacqua.

Nel portale, si legge nella nota, sono disponibili le sezioni dedicate alle inchieste e al processo a carico della Miteni (una nota industria chimica di Trissino nell'Ovest vicentino al centro di un caso di inquinamento da derivati del fluoro, i Pfas appunto) in corso al Tribunale di Vicenza che verrà seguito con un report dettagliato ad ogni udienza, la rassegna stampa, i progetti e gli investimenti. Proprio per questo i quattro gestori idrici hanno rinnovato l'incarico a The Skill, «società leader a livello nazionale nella comunicazione di vicende che hanno a che fare in parallelo con l'aspetto giudiziario e con quello mediatico». La società infatti «è stata incaricata di seguire le fasi del processo informando le comunità locali proprio anche attraverso» il nuovo sito internet.

UNA QUESTIONE «DI TRASPARENZA»
«Da quando ci siamo trovati a dover affrontare l'emergenza Pfas la trasparenza è sempre stata il valore al centro del nostro operato», fanno sapere i quattro presidenti i quali hanno anche ricordato le recenti novità del processo in corso a Borgo Berga, un processo che per la complessità e la delicatezza della materia ambientale trattata secondo diversi giuristi potrebbe fare scuola.

PROCEDIMENTI UNIFICATI
Recentemente peraltro la procura di Vicenza ha unificato i due procedimenti Pfas1 e Pfas2 (la prima indagine riguarda lo sversamento Pfas fino al 2013, la seconda vede i manager imputati per lo sversamento di C6o4, GenX fino al 2017 e per la bancarotta di Miteni spa di Trissino) e chiesto il processo davanti al Tribunale di Vicenza per quindici manager, tra cui anche i vertici di Mitsubishi Corporation. La prossima udienza è fissata il 13 aprile e non è escluso che in aula tra le parti civili possano prendere posto proprio i quattro presidenti.

A Borgo Berga In fase istruttoria l'accusa ha fatto proprio un tema sollevato giustappunto dal collegio difensivo delle società idriche, riconoscendo agli imputati del procedimento cosiddetto Pfas-bis «la imprescrittibilità dei reati ambientali». Si tratta di una novità importante che obbliga gioco forza le parti a confrontarsi sulla materia del contendere e che renderà di fatto difficilissimo se non impossibile che l'intera materia del contendere rischi di essere divorata dalla prescrizione.

«CENTO MILIONI NELLE OPERE DI RIPRISTINO»
«Ricordiamo che a oggi - ribadiscono ancora Cortelazzo, Marcigaglia, Mantovanelli e Guzzo - sono stati investiti oltre 100 milioni di euro nelle opere di ripristino della salubrità dell'acqua nelle province di Padova, Vicenza e Verona». Ad ogni modo nella udienza del 13 aprile si potrebbe decidere definitivamente sui rinvii a giudizio. Questa almeno è l'impressione dei legali delle società ossia Angelo Merlin (Acquevenete e Viacqua), Vittore d’Acquarone (Acque Veronesi) e Marco Tonellotto (Acque del Chiampo). «Il collegio difensivo - si legge ancora nella nota - auspica che si arrivi presto ad un confronto dibattimentale per rendere giustizia ai cittadini e alle società idriche, le prime a intervenire sulla base delle direttive del commissario straordinario dell'emergenza».

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