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Caso Miteni, rinvio a giudizio per tutti gli indagati

La decisione del Gip Venditti è arrivata mentre fuori dall'aula le associazioni presidiavano il tribunale: soddisfazione per la rete ambientalista

Tutti e quindici gli indagati per l'affaire Miteni sono stati rinviati a giudizio. Lo ha stabilito oggi 26 aprile Roberto Venditti, giudice delle indagini preliminari al tribunale di Vicenza. La decisione è stata accolta con soddisfazione dal «vastissimo» fronte delle parti civili che va dalla rete ambientalista, alle «Mamme No Pfas», da Legambiente, Italia nostra e Medicina democratica fino ai gestori dell'acqua, ai sindacati e ai singoli lavoratori.

Nel pomeriggio quando la notizia è uscita dall'aula la tensione si è sciolta. Piergiorgio Boscagin, responsabile di Legambiente Cologna Veneta, è scoppiato in lacrime mentre gli avvocati di parte civile lodavano le associazioni per l'impegno profuso ma «anche il meticoloso lavoro della procura della repubblica». Adesso si entra quindi nella fase vera e propria del processo.

La prima udienza peraltro è già in calendario ed è prevista il primo luglio. Fuori dall'aula oggi si è registrato un massiccio schieramento anche da parte dei media, nazionali e regionali, che stanno dando ampia copertura all'inchiesta. Fuori dall'aula gli attivisti hanno poi posato insieme augurandosi «che il processo ora possa procedere senza esitazioni»

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