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Guide in "abiti nazisti" accompagnano i visitatori nel museo bunker: è polemica

La riqualificazione dell'edificio di Recoaro Terme e l'apertura ai visitatori con delle iniziative ad hoc sono state esaltate nel profilo Facebook del governatore Luca Zaia. Non tutti hanno apprezzato

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08 settembre 2021

Lo scorso luglio è stato inaugurato il nuovo sistema espositivo multimediale del bunker-museo di Recoaro Terme con tanto di guide in divisa militare dell'epoca, ovvero in abiti nazisti.

Una scelta che infiammato la polemica sui social soprattutto dopo un post pubblicato sulla pagina Facebook del governatore Luca Zaia: La riqualificazione del bunker, terminata a inizio estate, consente al visitatore di fermare il tempo per un’esperienza storico-culturale innovativa - si leggeva nel post -S i esplorano gli ambienti del bunker attraverso visori multimediali che utilizzano la realtà virtuale, pannelli espositivi. La visita è su prenotazione e si è accompagnati da guide in divisa d’epoca della Wehrmacht».

L'Anpi del Veneto si è detta sconcertata nel leggere il post pubblicato nella pagina Facebook del presidente Zaia: "Nulla da eccepire se la riqualificazione del bunker fosse motivata da uno scopo di approfondimento dei terribili eventi bellici che nella nostra regione si prolungarono fino alla fine di aprile del 1945 e anche talora ai primi di maggio, in coincidenza con la ritirata delle truppe naziste - prosegue l'Anpi - Però che la visita guidata venga fatta da persone in divisa d’epoca della Wehrmacht lascia increduli tutti coloro che, nel rispetto della storia e della nostra Costituzione, condannano nazismo e fascismo e l’occupazione nazista dell’Italia che tanti lutti ha provocato al nostro Paese".

Dopo la bufera è intervenuto l'ufficio stampa della Giunta regionale il quale ha precisato: "Tutte le attività sui profili social riguardanti la promozione del territorio sono svolte in assoluta autonomia da una apposita struttura, sulla quale il presidente Zaia non esercita un diretto e costante controllo, la Presidenza si scusa, a nome della struttura responsabile, con tutte le parti che si siano sentite in qualche modo ferite da questo post".

"L’intento del post - prosegue la nota - non era certo quello di offendere sensibilità e memorie. Onde evitare ulteriori disagi è stato dato ordine di cancellare il post. L’iniziativa del museo di Recoaro - prosegue - era stata segnalata dall’Associazione Terme di Recoaro alla competente Direzione della Regione la quale, a sua volta, l’aveva trasmessa alla struttura che segue i profili social. Il Presidente della Regione non ha alcuna visibilità né (ovviamente) esercita e può esercitare un diretto e costante controllo su queste materie, bensì si occupa in prima persona unicamente dei contenuti relativi ai post inerenti le attività amministrative, politiche, sanitarie, anche sulla base dei comunicati ufficiali diffusi dall’Ufficio Stampa".

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