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Contaminazione attorno alla Spv: gli ecologisti convocati a Bruxelles

Dopo un esposto alla Commissione europea da parte di Isde - Medici per l'ambiente, i funzionari dell'esecutivo continentale hanno deciso di ascoltare il legale della associazione per chiedere maggiori informazioni sul caso di inquinamento da derivati del fluoro che ha interessato l'area Poscole in valle dell'Agno

Dopo l'esposto in sede Ue da parte di Isde Veneto - Medici per l'ambiente, ora l'associazione ecologista è stata convocata a Bruxelles per illustrare le problematiche contenute nella segnalazione che riguarda la contaminazione da Pfas-Pfba che avrebbe interessato alcune aree a ridosso dei cantieri della Superstrada pedemontana veneta. Ieri 25 agosto infatti nella capitale belga Giorgio Destro, avvocato del foro padovano e legale di Isde Veneto, è stato chiamato dai funzionari della Commissione europea. I quali «hanno intenzione di capire» se per l'inquinamento dell'area Poscole tra Castelgomberto e Brogliano, ci siano gli estremi per un procedimento di infrazione nei confronti dell'Italia.

L'area stessa infatti è un sito di interesse naturalistico di rango comunitario, Sic in gergo amministrativo, e nel caso di stravolgimenti ambientali, il Paese o gli enti locali deputati, che non vigilano sulla integrità dei luoghi, possono essere chiamati a pagare una pesante sanzione dopo che, in casi del genere, viene avviata una procedura di infrazione. Destro, che non va molto per il sottile, ai microfoni di Vicenzatoday.it, ha spiegato che «i funzionari europei» si sono dimostrati molto interessati alla segnalazione tanto che a breve Isde potrebbe ricevere una ulteriore richiesta di documentazione, segno che gli uffici non escludono di dare il via alla procedura di infrazione.

Per il resto la querelle relativa alla presenza dei temibili derivati del fluoro Pfas-Pfba a ridosso dei cantieri della Superstrada pedemontana veneta (meglio nota come Spv) è ben nota e da settimane tiene banco sui media anche nazionali. L'agenzia per la vigilanza ambientale della Regione Veneto, l'Arpav, ha messo nel mirino proprio i cantieri della Spv, facendo presente che la contaminazione sarebbe da attribuirsi ad alcuni acceleranti usati nei cementi o nei calcestruzzi adoperati durante le fasi di lavorazione. La Sis, ossia il consorzio privato incaricato dalla Regione Veneto di realizzare e gestire la Spv, respinge l'addebito, puntando l'indice verso la zona industriale di Castelgomberto a ridosso della strada provinciale Priabonese.

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