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Viticoltura intensiva? «Flagello veneto»

Una deputata bassanese e una padovana intervengono sulla querelle in corso da mesi sul «Piano agricolo nazionale»: accuse al governo e alle politiche regionali

«Quello dei pesticidi è un problema non più rinviabile. Per affrontarlo non basta qualche divieto estemporaneo e qualche annuncio di bandiera. Ciò che occorre è una visione sistemica che preveda una ristrutturazione dell’intero settore agricolo. Solo attraverso una riconversione del nostro modello produttivo verso sistemi sostenibili e agroecologici saremo in grado di superare un'agricoltura ormai anacronistica, tossica e lesiva non solo degli ecosistemi e dell’ambiente ma anche dell’economia e delle persone, agricoltori in primis».

A richiamare con forza questi concetti sono la bassanese Sara Cunial e la padovana Silvia Benedetti, deputate del gruppo misto, che sono intervenute sull'argomento molto dibattuto della redazione del «Piano agricolo nazionale», ovvero il Pan, con una nota congiunta diramata ieri. 

Si tratta di un piano, la cui redazione è di competenza di parlamento e governo, rispetto al quale la galassia ecologista da anni invoca la introduzione di moratorie definitive per molti pesticidi. «È impensabile - si legge - continuare a puntare su monocolture e fitofarmaci dopo aver visto le conseguenze deleterie che proprio questi hanno prodotto.  Il caso del Veneto ne è il tragico emblema». 

Poi una bordata al mondo della viticoltura veneta: «Vitigni intensivi e estensivi sono causa dell’inquinamento dei suoli, della contaminazione dell’acqua e dell’aria, migliaia di persone che vivono in aree di campagna sono costrette a segregarsi in casa per non rispirare sostanze tossiche, ai bambini è impedito di giocare in giardino, le patologie correlate ai fitofarmaci sono in continuo aumento, tumori in testa. E questo a causa di un modello agricolo criminale, supportato da una politica miope».

Si tratta di un passaggio in cui le due deputate non le mandano a dire, puntando l'indice anche contro le politiche agricole della Regione Veneto che è capitanata dal governatore leghista Luca Zaia.

Tuttavia il j'accuse di Cunial e Benedetti va oltre: «L’ennesimo esempio ci arriva da Miane nel Trevigiano, in piena zona Unesco. Lì nell’area Patrimonio dell’Umanità che Zaia aveva promesso di valorizzare, un bosco di seimila metri quadri viene divelto per far posto all'ennesimo vigneto - spiegano ancora le due parlamentari - una decisione presa senza alcun confronto con la cittadinanza, senza alcuna considerazione per i propri cittadini e le future generazioni. Di questo si dovrebbe occupare il ministro dell'agricoltura Marco Centinaio. Risposte a questi scempi - concludono le due deputate -  dovrebbero trovarsi nel Pan».

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