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Pedemontana, dissequestrato il tunnel ceduto sul torrente

A comunicarlo, con una nota la Struttura di Progetto: «L'evento di oggi è molto importante per l'avanzamento dei lavori della Pedemontana perché il lato Vicenza è il più lento per il tipo di lavorazioni ed è quello, pertanto che, a seguito del sequestro, riporta maggiore ritardo»

La Procura della Repubblica di Vicenza ha emesso giovedì  il decreto di dissequestro relativo al fermo cantiere operato in Pedemontana sulla canna sud, lato Castelgomberto, avvenuto nel 2017 per un cedimento di un fronte di escavazione in prossimità del torrente pensile della Poscola.

Dall'altra parte, lungo la canna nord, si è sempre continuato a scavare: la galleria di quella parte è naturale, in terreno sciolto (caratteristiche che impongono medie di avanzamento giornaliere molto ridotte, circa 80 cm al giorno). 

«L'evento di oggi è molto importante per l'avanzamento dei lavori della Pedemontana perché il lato Vicenza è il più lento per il tipo di lavorazioni ed è quello, pertanto che, a seguito del sequestro, riporta maggiore ritardo. L'intera galleria è lunga circa 6 chilometri su 4 corsie per 2 sensi di marcia e ad oggi è stata scavata per circa i due terzi - ha comunicato con una nota la Struttura di Progetto della Pedemontana - si è ora in attesa del via libera anche del lato Treviso, dove il sequestro è stato disposto nel 2016 a seguito dell'incidente mortale sul lavoro. Questo permetterà di ridurre nel tempo il disagio causato dai camion del cantiere dedicati al trasporto del materiale. La disposizione odierna della Procura lascia ben sperare sulla conclusione dei lavori complessivi della galleria, facendo ipotizzare che lo scavo sarà completato molto più velocemente. È proprio il caso di dire che si comincia a vedere la fine del tunnel»

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