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Saloni di bellezza e parrucchieri chiusi, è allarme abusivi: appuntamenti sui social

La denuncia di Confartigianato Vicenza: "La salute prima della cura estetica"; l’invito, soprattutto in questo momento, a rinnegare l’abusivismo 

In un momento storico in cui per effetto del coronavirus saloni e centri di bellezza sono chiusi, come si comportano le persone che chiedono di aggiustare il proprio look? A lanciare questo quesito è Confartigianato Vicenza che sottolinea come stia prendendo piede un fenomeno che tuttora si riscontra in più paesi della provincia e soprattutto nel web: tramite i social ci si dà appuntamento prestandosi a servizi abusivi.

"Un comportamento da stigmatizzare sia per la gravità di un fenomeno che proprio in queste circostanze rivela ancor di più la propria assurdità, sia per la minaccia alla salute pubblica che può derivare dalla trasmissione del virus", dichiara Confartigianato Vicenza.

Proprio i titolari di esercizi di acconciatura e estetica avevano per primi invocato la chiusura dei loro negozi, non potendo esserci le necessarie condizioni di sicurezza per svolgere trattamenti di bellezza. “Per noi è stato da subito evidente – spiega Valeria Ferron, presidente della categoria Estetica di Confartigianato Vicenza – che in questo periodo si debba mettere al primo posto la salute. Ci troviamo di fronte a una situazione mai vista prima ed è indispensabile che tutti, proprio tutti adottino comportamenti responsabili. Lo dico ai colleghi che vorrebbero accontentare qualche loro cliente, e lo dico anche alle persone che ancora hanno il coraggio di rivolgersi ad abusivi per darsi una sistematina, a condizioni di igiene e sicurezza pari a zero: bisogna essere insani per rischiare non solo definitivamente la propria salute, ma anche la denuncia penale a cui potrebbero incorrere”.

Il pensiero va anche alla serietà con cui molti saloni e centri estetici si sono nel tempo adeguati al rispetto degli aspetti igienico sanitari richiesti nei trattamenti di bellezza: chi ha investito in questo senso ne ha fatto un fattore di qualità e sarà più attrezzato di altri a riaprire e accogliere la propria clientela, che d’ora in avanti pretenderà condizioni ottimali di servizio. Ai tempi del Covid19, dunque, ci si chiede come si possa mettere a repentaglio la propria e altrui incolumità uscendo clandestinamente di casa per recarsi da irregolari e abusivi. 

“O ci rendiamo conto che siamo tutti sulla stessa barca, o per qualcuno potrà essere fatale capirlo a posteriori – prosegue Renata Scanagatta, presidente della categoria Acconciatori di Confartigianato Vicenza – Personalmente ritengo che in questo periodo dobbiamo recuperare la nostra bellezza interiore: distinguerci per la nostra serietà, senso di responsabilità e rispetto per quanti invece, come medici e infermieri, sono obbligati a lavorare rischiando la loro salute per noi”. 

L’invito delle categorie del benessere è dunque quello di badare all’interesse di tutti, avere pazienza e saper rispettare le rigorose misure di prevenzione imposte dalle autorità: unico modo per poter arrivare presto alla condizione di riaprire e tornare a lavorare come prima.

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