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Gli attivisti della rete ecologista occupano l'ex Lanerossi

I gruppi legati alla sigla del «Meeting europeo per la giustizia climatica e sociale» hanno reso nota l'iniziativa con una breve nota: contestato duramente il passaggio del progetto Tav attraverso il capoluogo berico

Gli attivisti, inizialmente una ventina, del «Meeting europeo per la giustizia climatica e sociale» oggi 13 marzo, attorno alle otto del mattino, hanno occupato l'area dell'ex fabbrica Lanerossi in zona Ferrovieri a Vicenza in cui «verrà ospitata l'ultima assemblea plenaria» dello stesso meeting. Lo riferiscono gli stessi attivisti gli attivisti in una nota diramata stamani. I tavoli di lavoro «previsti» nell'ambito della iniziativa, hanno toccato temi vari che riguardano «la giustizia climatica, la critica al colonialismo» e le tematiche legate al razzismo e all'antirazzismo. «Per l'ultima tappa del meeting» si spiega altresì nella nota diffusa nel pomeriggio da Marco Zilio, uno dei volti noti del centro sociale berico «Il Bocciodromo», si è invece voluto dare un segnale forte «contro grandi opere, cementificazione e consumo di suolo».

L'area «dell'ex Lanerossi - precisano gli estensori - verrà travolta dal progetto Tav. È prevista la costruzione di una nuova strada che attraverserà il quartiere dei Ferrovieri portando altro inquinamento in città. All'interno dell'ex fabbrica sorgerà un cantiere di 11.400 metri quadri che verrà utilizzato come parcheggio mezzi e stoccaggio di materiali da costruzione riducendo quella superficie all'ennesimo piazzale di cemento. Con il progetto Tav a Vicenza sorgeranno molti nuovi cantieri che consumeranno suolo e grandi quantità di energia, per scaricare sulla città enormi quantità di anidride carbonica e polveri sottili».

Appresso un'altra considerazione: «Il disagio per le persone che saranno costrette a convivere con questa realtà per almeno dieci anni sarà enorme; il bilancio climatico si preannuncia estremamente svantaggioso visto che si calcola che i gas serrà immessi in atmosfera per la costruzione di quest'opera verranno ammortati in più di cinquant'anni. Stiamo vivendo il collasso del clima: ed è fondamentale fermare la costruzione di grandi opere inutili e costose. Con l'occupazione di oggi - questa la chiusa - le attiviste e gli attivisti hanno voluto dare un chiaro segnale: l'area della Lanerossi, come il resto del territorio, verrà difesa da chi vuole trarre profitto dalla cementificazione selvaggia. Chiunque proverà a distruggere l'ambiente con cemento e grandi opere dovrà fare i conti con una strenua resistenza». L'occupazione dovrebbe terminare in tarda serata.

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