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Green pass, controlli e multe: la stretta del Viminale a Ferragosto

Le forze dell'ordine sono pronte agli accertamenti in bar e ristoranti nelle zone della movida e nelle città turistiche. Verifiche sulle certificazioni e sanzioni per chi trasgredisce

Arriva la stretta nel weekend di Ferragosto, dopo le indicazioni del Viminale che ha esortato alla massima attenzione sulle verifiche per il green pass. Le forze dell'ordine sono pronte agli accertamenti in bar e ristoranti, soprattutto nelle zone della movida e nelle città turistiche. Sull'utilità e l'applicazione del certificato verde Covid-19 la linea del governo non cambia: bisogna attuare e far rispettare le misure adottate per evitare una risalita dei contagi che metta a rischio la ripresa delle attività economiche in autunno. Oltre al green pass, gli esercenti saranno tenuti a chiedere il documento di identità soltanto in caso di incongruenze.

Green pass, controlli e multe: la stretta di Ferragosto

Il ministero dell'Interno ha garantito "massima attenzione alle attività di verifica e controllo" del green pass da parte delle forze dell'ordine, con verifiche a campione e in particolare nei luoghi turistici e della movida. Resta fermo il punto secondo cui la multa, in caso non si accerti la corrispondenza tra il certificato e l'identità del possessore, "risulterà applicabile nei confronti del solo avventore, laddove non siano riscontrabili palesi responsabilità anche a carico dell'esercente". La sanzione va da 400 a mille euro.

La circolare del Viminale sulla verifica delle certificazioni verdi Covid-19

Alcune località turistiche si stanno mobilitando in vista del 15 agosto e annunciano il reclutamento di steward per evitare ressa nella movida. In tante città, infatti, vengono definite le programmazioni di spettacoli e manifestazioni all'aperto con l'utilizzo del certificato verde, che non coinvolgeranno soltanto forze dell'ordine e pubblici ufficiali nei controlli.

Il rischio di certificazioni false è molto alto. Su Telegram attualmente sono attivi 2.500 gruppi che vendono certificazioni fasulle e il seguito dei gruppi è aumentato del 566%. Tra i Paesi coinvolti nella domanda di Qr code taroccati anche l'Italia compare tra i venditori sul darknet. Solo qualche giorno fa la polizia ha sequestrato 32 canali del servizio di messaggistica istantanea.

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