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"Ciao don Arcangelo", il prete tanto caro a Calvene è tornato alla Casa del Padre

Ha lottato a lungo con la malattia ma nella giornata di venerdì è spirato all'ospedale di Arzignano dove era stato ricoverato. Lunedì il funerale a Montegalda

Si è spento all'età di 72 anni don Arcangelo Rizzato. Nativo di Fara Vicentino era stato parroco di Calvene per 8 anni. Ha lottato a lungo con la malattia ma nella giornata di venerdì, giorno della Trasfigurazione del Signore, è spirato all'ospedale di Arzignano.

Ordinato sacerdote a 24 anni era stato prima cooperatore festivo a Campagna Lupia (Venezia) e l’anno successivo a Brusegana (Padova), dove rimase fino all’ottobre 1979, quando fu destinato come fidei donum alle missioni in Ecuador. A fine estate 1987 ritornò in Italia e nel settembre 1988 fu inviato a Faedo di Cinto Euganeo (Padova) come parroco. Successivamente, diventò parroco di Calvene, dove rimase per 8 anni. Nel 2003 scoprì di essere affetto dal Parkinson e venne quindi inserito a Montegrotto Terme (Padova) come collaboratore, fino a quando nel 2014 chiese l’ospitalità al Cenacolo di Montegalda.

"Mi presento: mi chiamo Arcangelo e sono un sacerdote. Sono nato a Fara Vicentino nel 1947, primogenito; mio fratello è morto piccolino. La mia infanzia l’ho vissuta dai nonni materni a causa della malattia grave di mia mamma, Angela, che era diventata cieca dopo un intervento chirurgico ed è deceduta quando io avevo solo 12 anni. Mio papà Antonio era mezzadro. In quinta elementare sono entrato in seminario al Barcon di Thiene. Fin da piccolo desideravo essere sacerdote". Questo un breve stralcio tratto da Da vinti a vincitori, pubblicazione nella quale don Arcangelo aveva voluto affidare i suoi pensieri circa la malattia che da anni, ormai, lo aveva colpito, il Parkinson. 

Di lui conserva un vivo ricordo don Marco Pozza che l'ha voluto salutare così in un post pubblicato sulla pagina social de Sulla strada di Emmaus nei giorni scorsi: "Caro don Arcangelo, io e te: l’arroganza e l’umiltà, la spavalderia e la discrezione, l’esuberanza e la saggezza. Tu mi hai portato all’altare il giorno della mia ordinazione e della prima messa (nella foto): mi hai sempre incoraggiato, hai offerto la tua sofferenza per il mio sacerdozio. Adesso che sei in Paradiso, salutami tutte le anime di Calvene: e continua a pregare per questa piccola comunità cristiana e civile ch’e il nostro bel paese. Salutami sopratutto i miei nonni, appeni li incontrerai, don Bruno e suor Narcisa: chiedile se è ancora arrabbiata con me per tutte le bricconate che le ho fatto negli anni dell’asilo"

Le esequie, presiedute dal vescovo Claudio Cipolla, saranno celebrate lunedì 10 agosto alle ore 10 a Montegalda, dove anche la salma di don Arcangelo sarà tumulata.

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