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Martedì, 16 Aprile 2024
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Lutto nella sanità veneta: il Covid si porta via il prof. Basso, il medico dei bambini

La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto. Già direttore dell’Oncoematologia pediatrica di Padova, si è spento all'età di 73 anni

Dopo settimane di lotta contro il Covid-19 è morto nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Padova. La notizia della morte del prof. Giuseppe Basso ha sconvolto l'intera comunità veneta. “Il Covid ci ha portato via la stella cometa delle cure per i bambini malati di tumore - ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia - Con Giuseppe Basso, la sanità veneta perde non solo un grande clinico, ma anche una persona incomparabile per le qualità sul piano umano, che ho avuto la fortuna di conoscere molto bene”.

“Lo stimavamo per le straordinarie capacità cliniche – aggiunge Zaia – e gli volevamo bene per quel tocco di umanità che ha sempre messo nell’affrontare ognuno dei suoi casi, sia verso i piccoli malati che verso le loro famiglie. Non lo dimenticheremo e, anzi, mi auguro che i più giovani che intraprendono questa difficilissima specializzazione, lo considerino un esempio da seguire senza indugi”.

“Giuseppe Basso, con il suo appassionato lavoro, ha salvato migliaia di giovani vite - conclude Zaia - I bimbi per i quali non è riuscito a fare il miracolo, ora lo accolgono in Paradiso”.

Anche la presidente di Vicenza for Children Coralba Scarrico saluta con stima il prof. Giuseppe Basso: “Una scomparsa che pesa. Scienziato di valore e medico appassionato, con competenza e determinazione, ha applicato i progressi della scienza alla cura dei piccoli pazienti, che nei momenti difficili della malattia in lui hanno trovato le terapie più efficaci ed un sorriso amico”.

"Il prof. Basso - continua - incarnava proprio il tipo di medico che ogni famiglia spera di avere accanto, nel malaugurato caso che si trovi ad affrontare un percorso difficile e, spesso, dal quale è difficile uscire senza ferite."

“Il Covid ha portato via un uomo che ha lungo ha dedicato la propria vita ai più piccoli – conclude la presidente Scarrico – e che ha saputo, con trasporto e semplicità, stare accanto alle loro famiglie, dando conforto e speranza. Quello che i nostri bambini si trovano ad affrontare è un percorso difficile, di fronte al quale gli adulti non sempre reagiscono con sufficiente forza. Poter contare su personale sanitario non solo competente, ma dotato di una carica di umanità fuori dal normale, fa senza dubbio la differenza. C’è molto bisogno di persone come Beppe Basso, schiette e sensibili al tempo stesso”.

Si unisce al dolore anche la Fondazione Città della Speranza: “Il prof. Basso ha rappresentato per tutti noi una parte importante – spiega Franco Masello, fondatore della Città della Speranza - è stata la persona su cui abbiamo puntato per iniziare l’avventura di finanziare la ricerca scientifica in pediatria. Nel 1999 come Fondazione lo abbiamo portato a Padova da Torino per creare un laboratorio di eccellenza in grado di attrarre i migliori ricercatori dall’estero. Grazie a lui si son messi a punto protocolli che oggi vengono usati in tutto il mondo nella diagnostica avanzata”.

“E’ grazie alla competenza di Basso e alla tenacia di chi si è succeduto all’interno della Fondazione abbiamo dunque cominciato a finanziare la ricerca pediatrica, che ha portato alla realizzazione della Torre, nel 2012”.

Per tutto quanto fatto in questi 20 anni, il prof. Basso era membro di diritto del Direttivo della “Città della Speranza.

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