rotate-mobile
Attualità

Vicenza piange la scomparsa di Bruno Cappelletti: il cordoglio del sindaco Rucco

Consigliere comunale negli anni '70 e fin dagli anni '90, instancabile promotore di iniziative per far conoscere il Parkinson e migliorare la qualità della vita dei malati

"Con la scomparsa di Bruno Cappelletti, Vicenza perde un uomo che ha contribuito a cambiare radicalmente la percezione del Parkinson tra i malati, i familiari e la comunità, promuovendo percorsi terapeutici interdisciplinari e dimostrando i notevoli benefici dell'attività sportiva che, malgrado la malattia, egli stesso ha continuato a praticare con grande tenacia". Così il sindaco Francesco Rucco ricorda Bruno Cappelletti.

"Insieme a Virgilio Scapin, con cui nel 2003 ha scritto il libro “Due Parkinson non sempre paralleli - Così noi combattiamo il Parkinson” - continua Rucco - ha acceso i riflettori su un problema di cui fino ad allora si parlava ancora poco, incoraggiando i malati non solo a curarsi, ma anche a vivere pubblicamente le proprie difficoltà. A nome dell'amministrazione comunale esprimo cordoglio alla famiglia e all'Associazione Vicentina Malati di Parkinson, di cui Cappelletti è stato fondatore e presidente per molti anni".

Bruno Cappelletti è stato eletto consigliere comunale nel 1971 nelle fila del Psdi. Rieletto per il successivo mandato, si è dimesso per impegni lavorativi. Laureato in ingegneria, ha iniziato la carriera lavorativa come insegnante all’Istituto Rossi, lavorando poi in varie aziende del territorio vicentino, in particolare la Lego di cui è stato a lungo direttore di stabilimento. Negli anni ‘90 è diventato presidente dell’Associazione Vicentina Malati di Parkinson ricoprendo il ruolo per lungo tempo; e anche successivamente, al termine della carica, continuando ad occuparsi di diverse tematiche legate alla malattia.

Nel 2003 ha pubblicato insieme allo scrittore Virgilio Scapin il libro “Due Parkinson non sempre paralleli - Così noi combattiamo il Parkinson”, un testo molto importante perché ha aperto una finestra di attenzione su una malattia di cui allora si parlava ancora poco, dando a tanti malati il coraggio di affrontare il percorso terapeutico.

Con l’Associazione si è battuto per varie iniziative presso le istituzioni, in particolare il riconoscimento delle cure con neurostimolatore (deep brain stimulation) e l’istituzione di sistemi integrati di cure interdisciplinari che affrontassero la malattia da tutti i punti di vista, raggiungendo risultati che oggi sembrano scontati ma allora erano frutto di una visione all’avanguardia.
È stato anche un grande sportivo, dedicandosi alla bicicletta, allo sci di fondo (partecipando a 27 edizioni della Marcialonga) e alle maratone. L’attività sportiva divenne un ulteriore banco di prova attraverso cui misurare i propri limiti nel rapporto con il Parkinson, poiché riuscì a dimostrare, attraverso i risultati ottenuti, i benefici di sforzi fisici prolungati come terapia per la malattia.

“Quando fai il primo passo per uscire di casa per andare dal medico, hai già cominciato a guarire” è stato il suo motto: parole che esprimono la forte volontà di dare coraggio ai malati, che non devono isolarsi e non devono considerare la malattia come qualcosa di cui vergognarsi e da nascondere.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vicenza piange la scomparsa di Bruno Cappelletti: il cordoglio del sindaco Rucco

VicenzaToday è in caricamento