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Morti sul lavoro, numeri in diminuzione: Vicenza maglia nera in Veneto

Da gennaio ad agosto il numero delle vittime è sceso del 26% passando da 82 a 61 decessi ma l'emergenza rimane. Triste primato per la provincia berica, sesta in Italia. I settori più colpiti sono: attività manifatturiere, trasporto e magazzinaggio e costruzioni

“Sono 61 le persone che in Veneto hanno perso la vita sul lavoro nei primi otto mesi del 2019. Sono 35 le vittime di un infortunio avvenuto in occasione di lavoro e 26 in itinere. I numeri indicano certamente un miglioramento dell’emergenza rispetto al 2018, facendo registrare un decremento complessivo della mortalità pari al 26% che arriva addirittura al 30% escludendo gli infortuni mortali avvenuti in itinere. Ma ciò ancora non basta per parlare di segnali positivi, perché l’unico vero segnale positivo sarebbe l’assenza di infortuni sul lavoro”. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, esordisce così nell’analisi dell’ultima indagine condotta dal suo team di esperti, sulla base dei dati Inail.

Ed in effetti l’emergenza rimane, perché si parla di almeno sette vittime al mese in Veneto, che portano la regione al quarto posto in Italia per numero di infortuni mortali complessivi dopo Lombardia (102), Lazio (69) ed Emilia Romagna (66).

Ed è sempre tra le regioni più colpite considerando anche esclusivamente gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro. Una graduatoria in cima alla quale si trova ancora la Lombardia (73); seguita da: Lazio (52), Emilia Romagna (46), Piemonte (43) e Campania (41).   Gli stranieri deceduti sul lavoro nei primi otto mesi del 2019 sono 14 (9 dei quali in occasione di lavoro). Gli stranieri sono dunque il 23% delle vittime.

 A Verona il maggior numero di infortuni mortali totali (18) seguita da Vicenza (15), Padova (10), Venezia (7), Treviso (6), Rovigo (4) e Belluno (1). Osservando, invece, la situazione degli infortuni mortali verificatisi in occasione di lavoro, a contare più vittime è Vicenza (12) che è anche sesta provincia in Italia, seguita da: Verona (9), Padova (5), Treviso, Rovigo e Venezia (3). Più della metà dei lavoratori deceduti aveva un’età compresa tra i 45 e i 59 anni. I settori maggiormente colpiti dal dramma sono: attività manifatturiere, trasporto e magazzinaggio e costruzioni.
 
Al fine di promuovere e diffondere la Cultura della Sicurezza sul Lavoro, ci auguriamo che il comunicato non solo sia un utile strumento di lavoro per Voi ma anche una fonte di riflessione e di analisi di fronte alla grave situazione che colpisce la nostra penisola.

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