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Covid-19, i tre decessi al Trento preoccupano il sindacato e il Pd

Mentre la sigla di base Cub chiede che sulla vicenda faccia chiarezza la procura, a palazzo Trissino il consigliere Rolando invia alla giunta una interpellanza per sapere come l'Ipab abbia contrastato la diffusione del morbo

La situazione all'Ipab Ottavio Trento di Vicenza in relazione alla emergenza Covid-19 preoccupa l'opposizione in consiglio comunale, che oggi 13 aprile ha reso nota una interpellanza urgente indirizzata al sindaco di Vicenza Francesco Rucco cui spetta per legge la nomina del cda dell'Ipab di Vicenza. Ieri invece era stata la volta del sindacato di base Cub che in una nota chiedeva chiarezza rispetto alle tre ospiti delle struttura morte dopo essere state contagiate dal coronavirus.

IL SINDACATO
«In queste ore apprendiamo dai media regionali del decesso di tre anziane ospiti dell'Ipab di Vicenza Ottavio Trento. A quelle famiglie - si legge nella nota della Cub - va la nostra vicinanza. A questo punto però è opportuno che si accertino i fatti perchè da sole le rassicurazioni della dirigenza e quelle dell'Ulss non sono sufficienti».

«INTERVENGANO LE TOGHE»
Il sindacato però va oltre e chiede che sia la procura berica ad accendere i suoi riflettori su quanto accaduto: «Come è successo in Lombardia sarebbe auspicabile una ricognizione dei fatti accaduti anche da parte della autorità giudiziaria che ha tutti gli strumenti per poterlo fare».

IL MONITO AI VERTICI
Di seguito il sindacato fa una riflessione sul clima teso che sarebbe maturato all'interno della struttura: «Rimaniamo poi sgomenti nell'apprendere dai media che l'ufficio del personale di Ipab Vicenza, abbia diramato una nota all'attenzione dei dipendenti che, con la scusa di richiamare il rispetto delle norme sulla privacy, de facto si presta ad essere interpretata come un monito a non segnalare eventuali criticità nella gestione interna. Da parte nostra - si legge ancora - non saranno tollerate raccomandazioni o suggerimenti benevoli ai lavoratori da parte della dirigenza volti a contenere le notizie di disfunzioni o trascuratezze o, peggio ancora, superficialità nella prevenzione tesa al contrasto al Covid-19 a tutela dei soggetti più deboli e degli operatori stessi».

INTERVIENE IL PD
Su un versante diverso si muove il Partito democratico che in sala Bernarda costituisce il grosso della opposizione di centrosinistra. «Vorremmo sapere dalla giunta - si legge nella interpellanza firmata dal consigliere Giovanni Rolando - quale  dinamica di contrasto alla diffusione del virus, quale programma dei tamponi per ospiti anziani e personale, quale indagine epidemiologica, quale convenzione con l'Ulss 8 berica» sono stati posti in campo per fronteggiare «con maggior efficacia il contagio da coronavirus». Allo stesso tempo il Pd si chiede quali iniziative siano state assunte «Per il sostegno fisico e psicologico delle persone anziane nelle case di riposo... persone già fragilissime, non autosufficienti, afflitte da più patologie» persone che per il blocco delle strutture «non possono nemmeno contare sulla «vicinanza dei familiari».

Rolando, che in municipio è membro della commissione servizi sociali e sanitari, nella sua interpellanza tratteggia anche un quadro generale sulle capacità in termini di ospitalità della struttura di contrà San Pietro: «La residenza per anziani ha una disponibilità di 150 posti letto e di dieci posti per stati vegetativi permanenti... oltre al centro diurno per conta un'altra trentina di posti».

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