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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Morte Michele Merlo, la versione di Ausl: "Criticità, ma assistenza adeguata"

Concluso l'audit interno per risalire alla sequenza cronologica degli eventi. Il pomeriggio del 2 giugno il cantante a casa con un antibiotico, poi dopo più di 24 ore la disperata chiamata al 118

"Criticità sotto il profilo organizzativo" ma "adeguatezza dei processi clinici e assistenziali". Queste le pochissime parole di commento dell'Ausl di Bologna, che in serata con una nota ha reso pubblici i risultato dell'inchiesta interna scattata dopo la morte di Michele Merlo, il cantante 28enne deceduto per una leucemia fulminante dopo giorni di malessere e un accesso alla guardia medica di Vergato.

Per questo i genitori di Merlo hanno poi fatto denuncia e la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento senza indagati. Da parte sua, Ausl comunica "piena e totale collaborazione" all'autorità giudiziaria.

La ricostruzione di Ausl: dalla visita in guardia medica al ricovero d'urgenza

Sono due i principali momenti nei quali Merlo entra in contatto con la sanità pubbblica: l’accesso all’ospedale di Vergato nel pomeriggio del 2 giugno, il soccorso in emergenza, e il successivo ricovero presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore, a partire dal 3 giugno. 

Le "criticità sotto il profilo organizzativo" sono atribuite proprio all’Ospedale di Vergato, anche se definite "non di particolare gravità" e confermando "in tutti i momenti" l’adeguatezza dei processi clinici e assistenziali. Qui di seguito la sequenza dettagliata di Ausl.

2 giugno

Nel primo pomeriggio Michele Merlo si presentava autonomamente all’Ospedale di Vergato, dove sono presenti le indicazioni di accesso al Pronto Soccorso e alla sede della Continuità Assistenziale. Come per ogni giorno festivo la figura sanitaria incaricata del controllo della temperatura è l’infermiere che presta servizio in Pronto Soccorso e la temperatura risultava regolare, secondo le normative anti-covid. L’infermiera sulla base di quanto riferito dal signor Merlo, a richiesta sui tempi di attesa, precisava che non era in grado di stimarli essendoci alcuni pazienti in carico al Pronto Soccorso. L’informava altresì della presenza, nella stessa sede, del Medico di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), al quale il signor Merlo ha optato di rivolgersi.

Alle ore 15.50 il Medico di Continuità Assistenziale, effettuata l’anamnesi, visitava il paziente riscontrando un quadro patologico dell’apparato faringeo, prescrivendo quindi un farmaco antibiotico.

3 giugno

Alle ore 21.52 la Centrale Operativa 118 riceveva la chiamata di soccorso. 

Assegnato un codice Rosso, la Centrale inviava immediatamente automedica e ambulanza, che giungevano sul luogo del soccorso alle 22.09.

Immediate le manovre di stabilizzazione delle condizioni vitali del paziente, condotte correttamente nonostante il contesto relazionale fosse in quel momento influenzato dalla drammaticità delle condizioni del signor Merlo.

Alle 22.40 l’ambulanza, con il medico a bordo, ripartiva verso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore con codice di massima gravità, dove giungeva alle 23.22. Sottoposto ad indagini multiple urgenti, il paziente veniva quindi ricoverato presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore. 

I riscontri diagnostici e clinici evidenziavano una grave emorragia cerebrale spontanea e la necessità, pertanto, di un intervento neurochirurgico urgente, eseguito alle 2.22 del 4 giugno.

Concluso l’intervento alle ore 4.03, il paziente veniva nuovamente ricoverato in Rianimazione. Il decorso post operatorio, purtroppo, si presentava critico con rapido peggioramento progressivo del quadro clinico sino al decesso, sopravvenuto il 6 giugno alle 21.45. 

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