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Moria di pesci a Casotto: occhi puntati contro la centralina sull'Astico

Un breve dossier degli ambientalisti di Freerivers Italia denuncia «una situazione ecologica preoccupante» nell'Alto vicentino: «troppo spesso quel tratto di torrente è in secca»

A Pedemonte in località Casotto il torrente Astico per giorni e giorni è praticamente scomparso dal suo greto. Tanto che c'è chi invoca l'intervento della Provincia di Vicenza perché verifichi che la derivazione del corso d'acqua dovuta ad una mini centrale idroelettrica presente in loco non sia alla base dell'impoverimento proprio del flusso d'acqua. La denuncia è del coordinamento nazionale Freerivers Italia che ieri 13 ottobre ha pubblicato sul proprio portale on-line un piccolo dossier rispetto ad una vicenda che in paese sta facendo discutere da mesi.

«Logica vorrebbe che si ristabilisse il minimo deflusso costante vitale, meglio noto come Mdv... e invece nulla... Si sono susseguite segnalazioni telefonate e lettere e articoli di stampa ma sembra - si legge nella nota - che i vari enti preposti al rispetto della legge, Genio civile in primis... ma anche i Carabinieri forestali e Provincia nulla vogliano o possano fare perché in alveo scorra almeno il deflusso minimo vitale». L'associazione ambientalista nazionale non a caso parla di minimo flusso garantito perché il riferimento a quest'ultimo in una con tutti gli obblighi che ne conseguono è contenuto in una legge dello Stato ovvero la legge 183 del 18 maggio 1989

Frattanto la situazione si aggrava tanto che il progredire della secca indotta avrebbe causato anche la moria di numerosi pesci. Questo sostiene ancora la presidente di Freerivers Italia, la bellunese Lucia Ruffato, nel breve dossier pubblicato ieri in cui si legge che «l'impianto continua a prelevare» e che nel frattempo «l'acqua in alveo continua a diminuire, tanto che la parte di fiume completamente secca aumenta di decine di metri».

Il 9 ottobre si legge nella nota «siamo all'epilogo: un malfunzionamento della centralina fa andare completamente in secca quasi tutto il tratto derivato come dimostrano le foto scattate in loco con la conseguenza che anche i pochi pesci rimasti sono morti» tanto che la stessa Ruffato parla di situazione «che sul piano ecologico è assai preoccupante visto che la fauna ittica lungo il torrente è ormai da mese e mesi messa all'angolo giacché troppo spesso quel tratto di torrente è in secca». Pochi giorni fa per vero l'acqua è ritornata a scorrere fanno sapere i residenti i quali però lamentano che ormai «la frittata è fatta ed è da tempo che la cosa si ripete». In realtà la vicenda di Pedemonte altro non è che l'ennesimo capitolo di una querelle che in Italia dura da anni. Al centro del contendere infatti ci sono le mini centraline idroelettriche con le relative derivazioni. Impianti che secondo gli ecologisti si mantengono solo grazie a copiosi contributi statali sui quali lucrano in pochissimi. Di più, sempre secondo gli ecologisti le mini centraline creerebbero più danno rispetto ai presunti vantaggi ambinetali che queste ultime dovrebbero garantire.

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