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Il 4 luglio di Michela Morellato: «Sono stata vittima di violenza privata»

La vicentina, già “bannata” dalla Ederle e denunciata di spionaggio dai vertici della Base per una foto, ha sporto denuncia ai carabinieri «Mi hanno impedito di entrare in un ufficio dove avevo appuntamento»

Qualcuno potrebbe scambiarla per una piantagrane o meglio, come lei stessa scrive nella sua autobiografia “un talento per i guai”; chi la conosce bene è pronto a mettere la mano sul fuoco che la sua è una battaglia per dei diritti precisi. Anche in  una situazione come la sua, nella zona di confine tra Italia ed America. La showgirl, che si è appena trasferita con il marito negli USA, ha voluto lasciare un altro segno sul quel muro a stelle e strisce – non solo fisico – che a Vicenza divide la base statunitense dalla città italiana. 

«Ci troviamo di fronte all’ennesima azione contro di me, questa volta fatta in territorio italiano da parte di chi, secondo me, non aveva nessuna autorità per farlo», spiega Morellato dal lontano Colorado proprio il 4 di luglio, l’Indipendence Day. Quasi a sottolineare che anche per lei è il giorno di un’indipendenza faticosamente conquistata anche con una denuncia presentata ai carabinieri poco prima di fare le valige. 

«Premetto di essere in contrasto con le autorità militari americane presenti  sul territorio italiano, in particolare con i vertici militari americani e italiani della base Ederle in quanto sono stata vittima di moleste e atti persecutori da parte dell’ex comandante ed altri membri dell’esercito americano di stanza a Vicenza fatti per i quali ho presentato diverse denunce in passato che hanno spinto il Governo americano a disporre la rimozione del comandante della base ed altri  provvedimenti dei quali non ho contezza. Proprio per questi fatti 27 giorni dopo l’allontanamento del generale americano Harrington con il pretesto di una fotografia scattata all’interno della base sono stata denunciata per spionaggio e bannata per sempre su disposizione del colonello Umberto D'Andria, a seguito della formale richiesta formulata dai vertici militari americani nella persona di Michael Parson», e spiega: 

«Il giorno 14 maggio mi sono recato presso l’Housing Office di via Casermette a Vicenza. Preciso che questo luogo è un ufficio che si occupa di trovare gli alloggi in affitto al personale militare della Caserma Ederle e ha funzione di mediazione tra i proprietari di casa italiani e i militari nell’affitto degli immobili. Mentre mi trovavo nella sala d’attesa, avendo  un appuntamento con una dipendente alle ore 10, per definire delle pratiche relative alla disdetta dell’affitto della casa in cui vivevo in attesa di trasferirmi in America, un signore, senza neanche salutarmi mi intimava di allontanarmi da quell’ufficio proferendo in inglese le testuali parole: “lei se ne deve andare” ripetendolo più volte e alla mia richiesta del motivo lui mi rispondeva che io non avevo diritto di stare li».

A quel punto, come risulta dalla denuncia per violenza privata, sono arrivati i carabinieri che hanno consigliato alla vicentina di allontanarsi e di far trattare la questione al marito, nel frattempo arrivato sul posto. 

«Il giorno seguente, su suggerimento del mio avvocato, sono tornata all’Housing Office per chiedere copia della lettera con cui l’ufficio del GARRISON COMMANDER  disponeva il mio allontanamento anche da lì - preciso che sempre in riferimento a quanto in premessa a me è interdetto l’ingresso alla base nonostante sia moglie di un militare e abbia una figlia che frequenta la scuola all’interno della base , inoltre volevo sapere il nome della persona che mi aveva allontanato».

Come da copione, oltre a non consegnarle la lettera, gli americani hanno chiamato di nuovo i carabinieri, i quali hanno consigliato a Michela di fare una querela sui fatti accaduti. E così è stato. «Mentre mi risulta che nel frattempo le mogli vicentine all’interno della base hanno screenshottato nella stessa pagina FB "Caserma Ederle Army Wife" la foto di un'auto con targa visibilissima che entra nella base, si tratta della stessa pagina FB che aveva dato al commando la mia fotografia». 

“But they can’t touch me now”, dice ora Michela, come canta Bruce Springsteen in Indipendece Day, appunto: «Tutto ciò non finirà finché non arriverò io a far rimuovere quelle mele marce dalla mia Caserma Ederle. Happy 4 of July»

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