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Medico No vax "per ragioni etiche" viene sospeso, una petizione ne chiede il reintegro

L'iniziativa conta già più di 1.300 firme ed è rivolta a Regione, Ulss 7 e ai sindaci dell'Alto Vicentino

Il 27 settembre scorso è stata invitata a lasciare il suo ambulatorio di Valli del Pasubio per effetto del decreto governativo che prevede la sospensione dei sanitari che abbiano deciso di non sottoporsi alla vaccinazione anti Covid. Lei è Marina Valmorbida, medico di base da 36 anni.

Non mi vaccino per motivi morali

La dottoressa, oltre a comunicare la sua assenza con un cartello affisso all'ingresso dell'ambulatorio, ha voluto anche spiegare i motivi della sua presa di posizione. "Quando mi sono iscritta all’Ordine dei Medici, 38 anni fa, ho prestato il Giuramento di Ippocrate. Non mi vaccino soprattutto per motivi morali e deontologici. E non mi vaccino anche per motivi sanitari in quanto questi vaccini sono ancora in fase sperimentale...Desidero ribadire che esistono le cure contro il Covid-19, che ho adottato anch’io con successo. La battaglia contro il Covid-19 non deve essere affidata solamente al metodo vaccinale".

La sua sospensione ha portato alla mobilitazione e in rete è partita una petizione indirizzata al governatore del Veneto Luca Zaia, al dirigente dell'Ulss 7 e ai sindaci dell'Alto Vicentino, affinchè ci sia l'annullamento della sospensione e quindi il reintegro della dottoressa.

"Non vogliamo rimanere senza medico di base nell'Alto Vicentino", si legge nella petizione pubblicata sulla piattaforma https://citizengo.org e in pochi giorni ha già raccolto 1.314 firme.

E ancora, il marito e promotore dell'iniziativa sottolinea come "la dottoressa non è una no-vax essendo stata vaccinata e avendo vaccinato i suoi pazienti con tutti i vaccini fino a prima di questi ultimi contro il covid-19. É invece personalmente contraria a farsi inoculare questi ultimi vaccini per le ragioni etiche, deontologiche e medico-scientifiche".

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