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Maxibolletta dell’acqua di oltre 6700 euro per una famiglia: "In 16 anni nessuna comunicazione"

La segnalazione pervenuta all’Associazione Consumatori 24 in questi giorni: ma in realtà per la maggior parte gli importi erano prescritti


 

Nell’ambito delle forniture di acqua, gas o luce può a volte capitare che una bolletta non pervenga o venga consegnata in ritardo causando in alcuni casi degli spiacevoli disagi, ma, a riguardo, è piuttosto singolare una segnalazione pervenuta all’Associazione Consumatori 24 in questi giorni. Una famiglia residente nel vicentino si è vista recapitare una serie di bollette relative al consumo idrico per l’ammontare di oltre 6700 euro. La famiglia allarmata ha provveduto ad informarsi autonomamente scoprendo che in 16 anni di contratto con la società fornitrice del servizio idrico non era mai pervenuta una sola bolletta relativa ai consumi di un contatore in particolare, si pensava fossero stati regolarmente pagati e addebitati nell’altro contatore presente negli immobili interessati.

La famiglia residente ad Altissimo ha dunque deciso di rivolgersi all’Associazione Consumatori 24 per chiedere un aiuto a capire quale fosse il comportamento migliore da mantenere nel caso di specie, per far valere i propri diritti.

Grazie ad una recente Delibera applicata dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente (ARERA), le bollette che precedono il 1° Gennaio 2020 infatti, possono considerarsi prescritte superati i 5 anni e quelle successive, invece entrano in prescrizione superati i 2 anni dall’emissione della fattura. Sulla base di ciò, tenendo conto che il credito vantato dalla società di controparte era relativo a consumi di gran lunga antecedenti ai 2 anni trascorsi, Consumatori 24 ha provveduto a prendere contatti con la società idrica con comunicazione formale per segnalare l’anomalia riscontrata dai propri assistiti e per far sì che, effettuate le opportune verifiche, venissero riconteggiati gli importi effettivamente dovuti tenendo conto delle prescrizioni incorse.

La vertenza ha avuto esito positivo quando è pervenuto il riscontro della controparte con cui la famiglia socia dell’associazione veniva dunque invitata a saldare esclusivamente gli importi non prescritti, con uno storno complessivo e quindi un risparmio di quasi euro 5300,00.

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