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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Centro Storico / Piazza Matteotti

Vicenza scende in piazza per il popolo ucraino

Il cuore del capoluogo berico è stato invaso da bandiere e striscioni per dire no alla guerra

Piazza Matteotti abbonda di bandiere ucraine e di striscioni che inneggiano alla pace. «Siamo contro tutte le guerre, non manifestiamo a seconda degli schieramenti in campo»

Tra le bandiere in mostra tornano a fare capolino quelle contro la realizzazione della Ederle bis.

Vicenza dice No alla guerra

La manifestazione per volontà degli organizzatori comincia con un minuto di silenzio «per le vittime di tutte le guerre». Il primo a salire sul podio è l'ex consigliere comunale Gigi Poletto dice «no a tutte le guerre» chiedendo al contempo «una ferma condanna della invasione a danno dell'Ucraina» voluto dal presidente russo Vladimir Putin definito «un despota».

Bottene ex leader della galassia pacifista berica, ha denunciato una aggressione nei suoi confronti.

I rappresentanti della comunità Ucraina hanno tolto la parola a Cinzia Bottene, che aveva dato corpo ad alcune considerazioni sulla espansione della Nato a est non grdita da alcuni manifestanti.

La situazione si è rasserenata quando gli organizzatori hanno ribadito con forza che la manifestazione «è di ferma condanna della aggressione russa nei confronti dell'Ucraina».

Dal palco i relatori si sono soffermati «sulle ragioni profonde di questa guerra, che anche in questo caso hanno a che fare con logiche di potere, di questioni geostrategiche e con la necessità di dare sfogo alle necessità del complesso militare, industriale, per non parlare delle questioni energetiche».

La comunità ucraina veneta condanna «senza appello l'invasione russa». I pacifisti vicentini ribadiscono che la via maestra è «la non violenza, intesa come lotta continua contro le storture della società e contro i demoni delle comunità e i demoni nascosti dentro ognuno di noi ossia contro la acquiescienza contro la ingiustizia».

Dal podio, realizzato in fretta e furia davanti a palazzo Chiericati, non sono mancati i rappresentanti del clero che hanno inveito contro l'aumento delle spese militari e contro le basi Usa o Nato in Italia. Parole di condanna peraltro proferite verso tutti gli altri imperialismi e verso la stessa nozione di volontà di potenza «insita in ogni nazione e in ogni Stato». Il tutto mentre veniva nuovamente abbracciata idealmente la comunità ucraina nella condanna della invasione in corso.

Cinzia Bottene ha condannato la violazione dei diritti umani in Russia e nei paesi dell'Est Europa. Contemporaneamente ha chiesto la fine delle servitú militari Usa. Allo stesso Bottene, ha chiesto che la Nato non intervenga nel conflitto. Una lettura che è stata però contestata da una parte della comunità ucraina.

Le critiche alla Nato non piacciono a una parte della comunità ucraina vicentina. Che ritiene l'Occidente l'unico baluardo contro la Russia.

Una giovane di origine ucraina chiede che la comunità internazionale stanghi pesantemente la Russia sul piano economico. Un j'accuse corroborato da una considerazione: «Noi siamo un popolo libero. La Russia è soggiogata da un pazzo che si chiama Putin. Non tutto si può risolvere con la pace». I pacifisti vicentini hanno replicato poco dopo: «Se siamo qui è perché siamo davvero preoccupati»

La manifestazione si chiude con le parole di Gigi Poletto «di condanna alla invasione russa nella ferma convinzione che si debba dire no anche all'espansionismo Nato nella regione».

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