Distrutta dal maltempo: raccolta fondi per ricostruire Malga Granezza
In pochi istanti la storica struttura è stata scoperchiata dalla furia del vento. I gestori hanno raccontato l'accaduto sui social e proprio dalla rete è partito un grande gesto di solidarietà
Giovedì notte (8 luglio 2021) una violenta tromba d’aria ha distrutto quasi completamente Malga Granezza e ucciso parte del bestiame. È una malga storica dell’Altopiano di Asiago, gestita da Mario Basso e famiglia, produttrice di Asiago DOP sul Monte Corno a circa 1300mt. di altezza. Un pezzo di storia e un presidio dell’agricoltura di montagna rischiano di andare perduti. Qui la furia del vento verso le 20,45 ha completamente scoperchiato la struttura in pietra e in pesanti travi. Una furia durata 30 secondi. Morte alcune vacche dell'alpeggio. Ora i gestori sono in ginocchio.
Oggi la Malga dalla sua pagina Facebook fa sapere: "Eccoti qui spoglia come non mai alle prime luci di nuovo giorno con gli occhi colmi di lacrime con la consapevolezza che poteva andar peggio se i bambini fossero stati qui ti guardo con il cuore colmo di emozioni contrastanti, la rabbia, la delusione e la gioia di esserci ancora e continuare. E' stata una vera sorpresa nel vedere tutte queste persone aiutarci a raccogliere i resti dai pascoli a salvare le mucche a darci la possibilità di un pasto caldo e una felpa asciutta anche solo di un abbraccio stretto o una pacca sulla spalla." Grazie da Anna e Mario.
Mucca travolta da un albero
Monica Basso ha raccontato i drammatici momenti vissuti anche dal bestiame, colpito dalla furia del vento, in un post: "Mentre quel grosso tronco ti teneva letteralmente bloccata a terra, mi sono chiesta che cosa tu provassi. La motosega ha cominciato a rimbombare sopra di te, liberandoti dal tuo pesante fardello sulla schiena. Tu niente, nessuna reazione. Quando il verricello ha cominciato a trascinare giù il primo albero, producendo quel sinistro scrocchiare di rami contro il terreno, allora sì l'ho visto il lampo di terrore attraversarti le pupille. In un attimo eri in piedi, rivelandoci la tua zampa rotta. Ti sei lasciata condurre zoppicando vistosamente, ma senza un lamento, lungo quel breve ma ripido pendio. E l'hai spuntata. Grazie a tutti coloro che con il loro aiuto pratico, con le loro parole di conforto, con i loro messaggi di solidarietà, ci sono stati vicini nella cattiva sorte. Ci conoscete bene: speriamo di condividere quanto prima con voi i momenti di buona. Grazie a quell'umile grigio Alpina per l'esempio. Perché oltre ad offrire e a togliere, la Natura insegna."
I temporali dell'altra sera oltre ad aver fatto cadere tanta pioggia e grandine grossa come uova ad Asiago e nei dintorni, hanno portato un’intensa ventilazione con raffiche che in alcune zone hanno superato i 100km/h.
Tra Asiago e Gallio secondo una stazione meteo professionale amatoriale le raffiche hanno toccato gli 80 km/orari.
"Ci sono giornate difficili, dove devi raccontare di fatiche andate in fumo in pochi attimi, di persone costrette a lasciare tutto di notte, prima che la catastrofe riduca in polvere la tua vita, il tuo lavoro e il tuo impegno. Ci sono giornate nelle quali, vedere la speranza oltre la distruzione. Oggi è una giornata di quelle. Malga Granezza è stata distrutta da una tromba d'aria nella notte e la famiglia Basso, che la conduce, è viva per miracolo. Ora è iniziato il momento della solidarietà." Spiega Roberta Zarpellon.
La raccolta fondi
A quasi tre anni dalla tempesta Vaia che, ancora oggi, mostra le sue ferite nel territorio, il maltempo ha dato un nuovo duro colpo alla sopravvivenza della tradizione dell’alpeggio che ha preservato fino a noi gesti antichi e produzioni uniche.
Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago per mantenere e valorizzare questo grande patrimonio di storia e cultura, ha stanziato un primo contributo alla ricostruzione e invita tutti gli appassionati della montagna e del formaggio Asiago DOP ad unirsi a questa raccolta fondi dedicata a sostenere la rinascita di Malga Pian di Granezza e della famiglia Basso che con passione la conduce.
Qui il link per la raccolta fondi
Le terribili immagini della malga il giorno dopo la bufera.