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Gioco d'azzardo, l'Ulss 8 mette in campo "Io non mi gioco"

L’iniziativa si articolerà in una serie di eventi realizzati in collaborazione con Amministrazioni comunali, biblioteche, l’Istituto Rezzara, realtà del volontariato e altre associazioni e le scuole del territorio

Ha preso ufficialmente il via in questi giorni, e proseguirà per il tutto il mese di marzo, la campagna di prevenzione “Io Non Mi Gioco”, organizzata dal Ser.D dell’Ulss 8 Berica con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui rischi del gioco d'azzardo. L’iniziativa si articolerà in una serie di eventi realizzati in collaborazione con Amministrazioni Comunali, Biblioteche, l’Istituto Rezzara, realtà del volontariato e altre associazioni e naturalmente le scuole del territorio.

Questo perchè la problematica del gioco d'azzardo interessa anche il capoluogo berico. Nel 2021, a Vicenza sono stati spesi 211 milioni di euro e circa 1 miliardo in tutta la Provincia in Gratta e Vinci, slot machine, Lotto e Superenalotto e scommesse sportive. Preoccupanti anche i dati del gioco on line, che sempre nel 2021 ha superato il 60% della spesa totale nei giochi. Dall’analisi dei numeri emerge inoltre che la fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni ha fatto registrare il maggior numero di conti di gioco aperti (1.360.612).

«Questi numeri - sottolinea la dott.ssa Roberta Sabbion, direttrice del Ser.D dell’Ulss 8 Berica - dimostrano come il gioco d’azzardo patologico sia una problematica sempre più trasversale alle diverse fasce di età, in modo particolare per la sua facile accessibilità e la capacità di sembrare innocuo: per questo motivo il Piano locale di contrasto al gioco d’azzardo che abbiamo elaborato come  Ser.D  prevede sia azioni di prevenzione e sensibilizzazione rivolte alla popolazione generale al fine di promuovere la consapevolezza riguardo alle problematiche connesse al gioco d'azzardo; sia attività e servizi per il trattamento del gioco d'azzardo patologico, rivolti alle persone che presentano comportamenti problematici in questo ambito o che hanno già sviluppato una vera e propria dipendenza. Molta attenzione è rivolta anche ai familiari dei giocatori, che spesso sono i primi ad accorgersi dei comportamenti patologici dei loro cari e che si trovano a dover fronteggiare le conseguenze emotive, relazionali ed economiche di questa patologia, aspetti economici che spesso vedono poi coinvolti anche i servizi sociali territoriali».

Proprio sulla gestione a più livelli del fenomeno richiama l’attenzione il dott. Achille Di Falco, Direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’Azienda socio-sanitaria vicentina: «Il gioco d’azzardo è un tema complesso e multidimensionale che come Ulss siamo impegnati a contrastare a più livelli: c’è innanzitutto il tema della prevenzione, con una particolare attenzione ai giovanissimi, attraverso una serie di iniziative nelle scuole che vengono sviluppate durante tutto l’anno scolastico, ma è importante anche richiamare l’attenzione di tutta la popolazione, proprio perché è un fenomeno strisciante e trasversale. Molto articolata è anche la presa in carico dei pazienti che poi si rivolgono al Serd.D per uscire dalla dipendenza: qui si pone attenzione alla dimensione psicologica, ma anche al supporto al nucleo familiare sia a livello relazionale, sia per aiutarli a capire come uscire da una situazione economica difficile. Ecco dunque l’importanza di questa compagna di sensibilizzazione, perché è giusto chiarire che a dispetto del nome, non si tratta di un gioco innocuo».

«Il concept che abbiamo scelto per la campagna di sensibilizzazione di quest’anno è “perché dovrebbe baciare proprio te?” - precisa la dott.ssa Rosalba Tunno, coordinatrice del progetto - Come si sa, la Fortuna è cieca, la Dea Bendata bacia a caso! L’obiettivo è quello di aiutare le persone a sviluppare il senso critico, in particolar modo in target specifici come i giovani. Un matematico e divulgatore ha spiegato che le probabilità di fare 6 al Superenalotto sono 13 volte inferiori a quella di essere colpiti da un fulmine. La maggior parte dei giochi d’azzardo rientrano infatti nella categoria “Alea”, sono cioè caratterizzati dall’elemento centrale del caso, del fato; in questo tipo di attività non è richiesta al giocatore nessuna abilità ma solo il desiderio di abbandonarsi completamente ai capricci del fato».

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