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Mala a Eraclea, rispuntano le liason col caso Safond

Il tribunale di Venezia ha condannato anche uno degli imputati che sarebbe stato protagonista della tentata rapina ai danni di Rino Dalle Rive, l'ex patron della società che rigenera sabbie di fonderia: la ditta finì al centro di uno scandalo ambientale che ha colpito la provincia berica

Ci sono echi vicentini, trevigiani e padovani dopo la sentenza emessa ieri 5 giugno dal Tribunale di Venezia rispetto al processo sulla mala di Eraclea. Dal quale viene espunta l'accusa più grave, quella associazione a delinquere di stampo mafioso, ma che comunque si caratterizza per condanne molto pesanti sebbene la fattispecie mafiosa, sia stata confermata in una vicenda parallela. Ad ogni modo tra gli imputati condannati fa capolino la figura di Giuseppe Daniel. È la guardia giurata che secondo il racconto emerso in aula sarebbe stato tra i protagonisti nel 2015 della tentata rapina all'ex patron della Safond Martini di Montecchio Precalcino: si tratta dell'imprenditore Rino Dalle Rive oggi deceduto. La rapina, poi sventata dalle forze dell'ordine, sarebbe stata pianificata presso la villa del manager a Castelcucco nel Trevigiano.

Come ricostruito da Vicenzatoday.it due anni fa Daniel finì al centro di una intricatissima sciarada ancor oggi in buona parte ancora avvolta nel mistero. Una sciarada in cui l'uomo sarebbe stato oggetto di pesantissime minacce da parte di uomini travisati. Questa almeno è la narrazione agli atti della procura di Vicenza in una denuncia resa da Miriam Valiera. Ex compagna di Dalle Rive, la bassanese Valiera avrebbe raccontato delle minacce a danno di Daniel (col quale «ebbe una relazione») alla Guardia di Finanza di Vicenza. Minacce sul cui sfondo sarebbe comparsa la figura dell'ex 007 padovano Riccardo Sindoca, a sua volta uno dei protagonisti del caso Safond. Un caso (la Safond Martini, che ha cambiato nome e proprietà nel frattempo, tra le altre rigenera sabbie di fonderia) che in qualche modo deflagrò a partire dalle denunce che lo stesso Sindoca inoltrò alle autorità pubbliche in merito alla situazione ambientale di un'area poi oggetto di un sequestro.

Ad ogni modo «il trait d'union» tra il caso Eraclea Daniel e il caso Safond sta nel fatto che la denuncia resa da Valiera alla Guardia di finanza di Vicenza e che in un primo momento avrebbe suscitato parecchio interesse da parte degli inquirenti, come emerso dai riscontri delle fiamme gialle beriche, si sarebbe rivelata completamente senza capo né coda. Ma allora quale sarebbe il motivo delle minacce patite da Daniel? Queste ci sono davvero state? Sono ascrivibili a Sindoca? Oppure fu tutta una montatura? Se montatura fu, per quali fini venne concepita? E soprattutto dopo la sentenza di primo grado che opinione si è fatto Daniel sulla stessa? E che opinione si è fatto sulle «liaisons dangereuses» nonché sulla vicenda parallela prefigurata da Valiera? A dare conto, almeno in primissima battuta del punto di vista di Daniel è ora il suo legale, ovvero Claudia De Martin avvocato del foro veneziano. La quale ai taccuini di Vicenzatoday.it fa sapere che al momento non intende «rilasciare dichiarazioni» pur rimanendo convinta che il suo assistito sia estraneo ad ogni addebito. Tanto che De Martin si dice già pronta «ad impugnare la condanna in appello».

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