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Ipab e Covid-19, è bufera sulla lettera che accusa il personale di fughe di notizie

L'esistenza della nota, svelata da Vicenzatoday.it, è confermata dal direttore generale che però la definisce un richiamo alle norme che tutelano la riservatezza dell'ente e dei degenti. Ma i familiari attaccano: «è un messaggio trasversale, faremo i conti». Sullo sfondo la vicenda dei pazienti e degli ospiti contagiati dal coronavirus

Dopo la deflagrazione del caso dei contagi all'Ipab Trento di Vicenza la dirigenza accusa formalmente i dipendenti di avere fatto filtrare notizie all'esterno ed invia agli stessi un monito in cui si fanno balenare conseguenze sul piano civile e penale. Il che scatena la reazione dei familiari i quali parlano di un atto al limite della intimidazione.

«È stato recentemente rilevato che in diverse occasioni riguardanti ospiti, anche relativamente ad aspetti particolarmente sensibili sono stati comunicati dal personale all'esterno... Si evidenzia che tali comportamenti possono integrare fattispecie apprezzabili in sede civile... in sede penale e... disciplinare». È questo il succo di una nota indirizzata giustapposto ai dipendenti dell'Ipab proprio in relazione alla vicenda del contagio da Covid-19 sia tra gli addetti sia tra gli ospiti scoperta da Vicenzatoday.it.

A testimoniare la scelta della linea dura assunta dalla dirigenza dell'ente di contrà San Pietro è una nota del direttore del personale Alessandro Vianello datata 3 aprile 2020 e che reca il numero di protocollo: documento che Vicenzatoday.it può produrre in esclusiva. La cosa ha mandato in ambasce i lavoratori anche se la direttrice generale dell'Ipab (la dottoressa Annalisa Bergozza) difende Vianello spiegando che «sia da alcuni familiari sia da alcuni effettivi del personale Ipab abbiamo avuto una segnalazione verbale e non scritta di queste violazioni e così ci siamo attivati affinché il personale fosse richiamato all'attenzione per quanto il rispetto delle norme sulla riservatezza». Ma a fronte di queste violazioni l'ente procederà con le segnalazioni di rito alla autorità giudiziaria? «A questa domanda non intendo rispondere» spiega la direttrice la quale fa presente che in quella nota redatta dal direttore delle risorse umane non vi sia alcun intento persecutorio. «L'Ipab ha a cuore i suoi dipendenti, non è nostra intenzione svilire nessuno - spiega la Bergozza - ma è nostra intenzione richiamare ciascuno ai suoi doveri».

La cosa però è stata presa «malissimo» dai lavoratori i quali «stanno meditando di fare intervenire i sindacati». Per non parlare dei familiari dei degenti tra i quali il malcontento è schizzato alle stelle. Un familiare confidandosi ai taccuini di Vicenzatoday.it parla «di clima inaccettabile, di situazione che mette a rischio la serenità dei lavoratori che hanno a che fare con ospiti assai fragili». Poi parla senza peli sulla lingua «di messaggio trasversale inaccettabile rispetto al quale è auspicabile una presa di posizione intransigente da parte della giunta comunale di Vicenza che ha nominato il cda di Ipab e da parte della Regione affinché si vigili sull'operato della dirigenza. Il cielo non voglia - questo il tenore dello sfogo il quale la dice lunga sulla tensione accumulata in questi giorni - che il reale intento di quella lettera sia quello di convincere qualcuno, con un bavaglio inaccettabile, a non denunciare eventuali passi falsi compiuti nell'ambito delle iniziative tese al contrasto della diffusione del Covid-19. Ad ogni modo alla fine dell'emergenza faremo i conti».

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