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La polizia incontra i ragazzi non e ipovedenti

L’incontro, per responsabilizzare sulla sicurezza, nella mattina dello scorso sabato

Nella mattinata dello scorso sabato 17 dicembre, all’istituto proti di Vicenza, il personale della questura di Vicenza ha incontrato i ragazzi del Gruppo Giovani - Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti del Veneto, che avevano richiesto la presenza della polizia di stato per una giornata di attività finalizzata alla responsabilizzazione sulla sicurezza propria e contestualizzata a situazioni in cui potrebbero venirsi a trovare i ragazzi.

Nel corso della conferenza i convenuti sono stati sensibilizzati sui rischi connessi a fenomeni delittuosi cui possono essere soggette le persone con disabilità visive e, in particolare, ai reati predatori ed alle truffe perpetrate da soggetti che si fingono operatori di qualche Istituzione pubblica per raggirare le vittime.

Nell’incontro sono stati quindi illustrati gli opportuni accorgimenti da adottare nel caso di visite e richieste da parte di sconosciuti, oltre alle relative procedure da attuare per evitare di venire ingannati; quindi, sono state illustrate dagli agenti le corrette modalità da attuare per effettuare richieste di intervento tramite i numeri di emergenza 112/113 che, in situazioni di criticità, potrebbero risultare fondamentali per inquadrare immediatamente il luogo e la gravità dell’evento segnalato ed evitare che si possa addivenire a ben più gravi e tragiche conseguenze.

«L’interazione con i vari enti che operano sul territorio, così come la vicinanza e l’assistenza alle categorie più deboli della società, rappresentano una delle priorità nell’azione quotidiana della polizia di stato – ha tenuto ad evidenziare il questore della provincia di Vicenza Paolo Sartori – “Esserci Sempre”, infatti, sintetizza perfettamente la funzione di sostegno ed ausilio ai nostri concittadini, precondizione indispensabile per la coesione sociale, non disgiunta da una imprescindibile apertura verso l’esterno, per la diffusione, a tutti i livelli, della cultura della legalità».

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