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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Caso Chemviron? «Lo Spisal sta valutando provvedimenti»

«Il Noe non ci contraddice». La direzione che presso l'Ulss 9 veronese vigila sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, puntualizza alcuni aspetti sollevati in un servizio di Vicenzatoday.it relativi al sopralluogo coi carabinieri ambientali allo stabilimento chimico di Legnago che tratta i reflui della Miteni, la fabbrica del distretto Agno-Chiampo finita al centro dell'affaire Pfas

«Per quanto riguarda l'eventuale esposizione dei lavoratori della Chemviron ai Pfas, lo Spisal sta monitorando con attenzione la situazione e ha analizzato da una parte i dati ambientali in possessori Arpav... e dall'altra ha raccolto i dati relativi ai lavoratori che sono stati invitati nel programma di screening. Fra i lavoratori selezionati dalla Regione Veneto, residenti nei Comuni dell'area rossa, purtroppo quasi la metà non si è presentata all'invito e, tra coloro che hanno aderito, solo in un numero esiguo di questi si sono rilevati valori superiori alla norma. Lo Spisal mantiene comunque monitorata questa situazione: altri lavoratori della Chemviron, infatti, sono stati convocati per le prossime settimane. Precisiamo inoltre che molto personale della Chemviron abita in Comuni che non rientrano nel programma di screening e pertanto un'eventuale estensione dell'invito a questi lavoratori dovrà essere autorizzata dalla Regione Veneto». È questo il passaggio chiave ovvero la chiusa di una nota diramata oggi 15 luglio con la quale il direttore dello Spisal dell'Ulss 9 di Verona (si tratta del dottor Mario Gobbi) prende posizione sulla querelle attorno al caso Chemviron e più segnatamente rispetto ad alcune questioni sollevate da Vicenzatoday.it non più tardi del 12 luglio. La questione è nota da tempo e riguarda la filiera dello smaltimento dei reflui da Pfas, i temuti derivati del fluoro realizzati dalla trissinese Miteni finiti nelle acque di falda e poi trattati proprio dalla Chemviron di Legnago.

«In rapporto al sopralluogo del 16 giugno 2022 alla ditta Chemviron Italia di Legnago, i Carabinieri del Noe - si legge appunto nel dispaccio - non contraddicono lo Spisal come evidenziato dal titolo dell'articolo, perché i militari del Nucleo operativo ecologico hanno effettuato il sopralluogo di cui si parla insieme ai tecnici dello stesso Spisal, che sta monitorando da tempo, e con attenzione, la situazione alla ditta di Legnago».

Appresso un'altra considerazione: «Il Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro dell'Ulss 9, ossia lo Spisal, precisa inoltre che il 19 novembre 2021 ha effettuato un sopralluogo, dopo un esposto del gruppo Mamme No Pfas, presso lo stabilimento di Legnago della ditta Chemviron Italia Srl. Il sopralluogo è stato effettuato a sorpresa, in presenza del datore di lavoro, coinvolgendo il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e la responsabile salute sicurezza ambiente e qualità dell'azienda. Nel corso di tale sopralluogo non si sono riscontrate situazioni di rischio per lavoratori e, in base alle indagini ambientali effettuate dall'Arpav come riscontrabile da una relazione del gennaio 2020 che documentava la presenza di tracce di Pfas nelle emissioni del camino dello stabilimento e presenze trascurabili nell'area circostante l'azienda, si decideva di concludere l'intervento senza ulteriori provvedimenti. Di questo esito venivano informate le esponenti di Mamme No Pfas». Di seguito il dottore Gobbi entra ancor più nel dettaglio: «Successivamente lo Spisal è stato contattato dai Carabinieri del Noe per effettuare un sopralluogo congiunto il 16 giugno scorso. Nel corso di tale sopralluogo si sono riscontrate delle criticità e per tale motivo lo Spisal stesso sta valutando i provvedimenti da adottare al fine di eliminare e ridurre al livello più basso tecnicamente possibile l'esposizione dei lavoratori alla polvere di carbone».

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