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Guerra in Ucraina: un anno dopo l'invasione russa, Vicenza non dimentica

Trecentosessantacinque giorni sono passati ma il conflitto non si ferma. Il Veneto, e il capoluogo berico, continuano ad essere in prima linea per sostenere il popolo ucraino

Oggi come allora, il Veneto si fa promotore di una serie di azioni umanitarie e manifestaioni di solidarietà per portare il proprio sostegno al popolo ucraino. “È già passato un anno da quando le forze armate russe hanno iniziato l’invasione dell’Ucraina, trovando una fiera resistenza - ricorda il governatore Luca Zaia - È una guerra vicino a casa nostra che, a distanza di ottant’anni dal secondo conflitto mondiale, ha riportato l’Europa in una grave e tragica realtà".

"Abbiamo visto città simili alle nostre distrutte - ricorda il presidente Veneto - ci siamo riconosciuti in persone vestite secondo la nostra moda che abbandonavano le città, affollando stazioni ferroviarie che sembravano le nostre. In questo clima abbiamo assistito a una escalation di violenza ai danni del paese aggredito. Una realtà gravissima, la cui cessazione non può arrivare soltanto per opera delle armi, in una  spirale distruttiva che sembra non potersi fermare. A differenza di altre guerre recenti,
fino ad oggi è stata praticamente assente l’azione diplomatica. Personalmente auspico che parallelamente al sostegno verso gli Ucraini, i grandi della terra, a cominciare da Usa e Cina, lavorino per trovare una soluzione che ponga concretamente fine a questa terrificante carneficina”.

Accoglienza e solidarietà

"La nostra Regione - continua Zaia - anche grazie al servizio di Protezione civile, ha dato prova dell’accoglienza di cui sono capaci i veneti. Creando in breve tempo una rete di accoglienza trasversale a istituzioni e associazioni. Da subito la Regione ha avviato una raccolta fondi e l’ampia solidarietà dei nostri cittadini ha permesso, alla fine dell’anno scorso, di raccogliere donazioni per circa 900mila euro. Importante anche la disponibilità dei veneti all’accoglienza: i privati, che sono rappresentati prevalentemente da famiglie, hanno messo a disposizione - nei mesi cruciali di richiesta di ricovero da parte degli ucraini che fuggivano dalla guerra - più di 4mila alloggi per un totale di circa 13mila posti letto”.

In questo contesto di ampia solidarietà veneta, il presidente Zaia fa il punto anche di quanto è stato fatto dalla Regione del Veneto in collaborazione con le Prefetture, i Comuni, le Province e la Città metropolitana di Venezia, il Dipartimento di Protezione civile e gli Enti del terzo settore.

“In Veneto – ha spiegato il presidente Zaia – la popolazione ucraina presente è passata da circa 17mila a circa 22mila cittadini. La maggior parte di loro ha raggiunto la nostra regione trovando una collocazione autonomamente. Oltre 2500 persone, i casi più complessi, sono stati invece gestiti direttamente dalla Regione Veneto, tramite la struttura commissariale attivata ad hoc. Molti di questi profughi, alcuni dei quali bambini, hanno avuto bisogno di assistenza sanitaria e hanno effettuato l’accesso nei nostri ospedali. Altri sono stati accolti presso gli ex ospedali che erano stati impiegati
durante l’emergenza Covid-19, o attraverso altre strutture del terzo settore convenzionate dal Dipartimento di Protezione civile”.

“Rinnovo l’auspicio che questa guerra termini presto – conclude il Zaia - La voce delle armi deve lasciare spazio a quella della diplomazia. C’è un paese aggredito ed uno aggressore, è impossibile pensare che trovino da soli una soluzione. La comunità internazionale deve fare ogni sforzo possibile per salvare vite umane e sbloccare, non appena possibile, i progetti di ricostruzione e ripartenza, che
coinvolgerebbero l’intera Europa”.

Manifestazioni

Venerdì 24 e sabato 25 febbraio, in occasione del primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, migliaia di cittadini italiani, da ogni regione e dall’estero, si incontreranno nelle principali piazze delle città coinvolte per supportare il popolo ucraino contro l’invasione russa.

Il vescovo mons. Giuliano Brugnotto e la Diocesi berica aderiscono e invitano a partecipare alla Fiaccolata per la Pace organizzata a Vicenza, come in molte altre città italiane ed europee, dalla rete Europe for Peace per la sera di venerdì 24 febbraio. L’appuntamento è per le 19 in piazza dei Signori da dove partirà la fiaccolata che terminerà significativamente a campo Marzo davanti al busto di Gandhi.

Attraverso questa mobilitazione, che vedrà coinvolte anche le principali sigle del mondo cattolico (Azione Cattolica, Agesci, Papa Giovanni XXIII, Pax Christi…), si chiede l’immediato cessate il fuoco e l’apertura di negoziati di pace, nonché l’avvio di processi di disarmo che possano evitare la possibilità di un allargamento della guerra i cui esiti sarebbero devastanti per l’umanità intera.

La solidarietà e la preghiera per il martoriato popolo ucraino si esprimeranno poi anche attraverso una veglia di preghiera organizzata dalla Diocesi e presieduta dal vescovo nella stessa sera di venerdì. Da Campo Marzio i fedeli saranno invitati a spostarsi nella chiesa di San Giuseppe al Mercato Nuovo, dove alle 20.45 inizierà la preghiera con la comunità ucraino cattolica che abitualmente si riunisce in questa chiesa a celebrare l’Eucarestia e che proprio qui, fin dallo scorso febbraio, ha attivato un importante centro di raccolta di aiuti per l’Ucraina e di accoglienza e sostegno ai profughi che giungono tra noi.

Anche l'associazione “Liberi, Oltre le Illusioni” ha deciso di organizzare sit-in in decine di città italiane ed europee per sostenere la resistenza ucraina.  In Veneto, nella giornata di sabato, diverse piazze ospiteranno una serie di eventi, cortei, sit-in e manifestazioni organizzati congiuntamente alla comunità ucraina: a Vicenza l'appuntamento è in piazza delle Erbe dalle10 alle 12. Il direttivo dell’associazione, presieduta da Michele Boldrin, spiega in una nota che “nessun despota potrà mai riuscire a privarci della nostra libertà e della nostra democrazia. Saremo presenti in quante più città possibili durante quei due giorni, con sit-in, manifestazioni, incontri e anche semplici atti di testimonianza per gridare, ancora una volta, SLAVA UKRAINI!”

Ma non sarà l'unico appuntamento in programma. Alle ore 10 di sabato, nella sede dei Missionari Saveriani in viale Trento, a Vicenza, è in programma un momento di riflessione con il prof. Marco Mascia del Centro Diritti Umani "Antonio Papisca" dell'Università di Padova, con un esponente della comunità di Sant'Egidio di Roma Mirko Sossai. Sono previsti due collegamenti distinti (bombardamenti  permettendo) con il  pacifista Ucraino Yurii Sheliazhenko e anche con Nello Scavo (inviato speciale di Avvenire e autore del libro "KIEV").


 

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