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Spv, «smottamenti e polveri sottili in Vallugana, Zaia chiarisca»

La gestione dei cantieri della Superstrada pedemontana veneta nell'Alto vicentino finisce ancora sotto accusa: interrogazione del consigliere Guarda

Dopo le acque grigie che escono dal cantiere Spv di Malo-Vallugana, adesso i residenti lamentano anche la presenza di alcuni smottamenti che incomberebbero su una proprietà della zona. La novità è emersa oggi 14 marzo nel primo pomeriggio in seguito ad una nota diramata pochi minuti fa dal consigliere regionale Cristiana Guarda del gruppo Cvp.

«Non si possono raccontar fandonie - si legge - o sminuire la realtà del cantiere della Superstrada pedemontana veneta o Spv che dir si voglia, alle persone che vi abitano vicine, magari approfittando del fatto che tutte le attenzioni sono in questi giorni concentrate altrove. Non abbassiamo la guardia ed anzi continuiamo a interrogare il governo regionale perchè la vigilanza sulla salubrità dei territori attraversati dal maxi cantiere sia massima, specialmente dopo le ultime inquietanti notizie rispetto a frane e contaminazioni che continuano a pesare sui cittadini della Vallugana».

Nel ricordare le recenti polemiche proprio attorno al cantiere di Malo-Vallugana la Guarda spiega tra l'altro di avere redatto una dettagliata interrogazione sulla situazione del cantiere della galleria nel comune di Malo, dove si registrano ripetuti sforamenti di polveri sottili in zona oltre ad altri recenti eventi» tra cui lo smottamento lamentato da una famiglia del luogo assieme al caso «della roggia inquinata».

Ed è quest'ultimo caso che da giorni fa discutere i residenti. Questi ultimi una volta notato «l'ennesimo sversamento delle acque di cantiere nella vicina roggia» avevano allertato la polizia locale maladense, la quale presentatasi al cantiere avrebbe incontrato un adetto della Sis (il concessionario privato incaricato di realizzare e gestire l'opera) il quale avrebbe esibito, riferiscono sempre i residenti, un documento di Arpav in cui quegli scarichi sarebbero in qualche modo autorizzati. Poiché lo spurgo delle acque di cantiere è una materia delicata (anche dal punto di vista penale) soprattutto quando poi si rischiano di compromettere i corpi idrici superficiali, è la stessa Guarda che adesso chiede lumi alla giunta per sapere che cosa nel concreto Arpav abbia o non abbia autorizzato.

«Da tempo i residenti della zona gravitante sul cantiere della galleria Spv di Vallugana a Malo nel Vicentino lamentano il ripetersi di sforamenti delle emissioni di polveri sottili - scrive Cristina Guarda nell'interrogazione - in giornate tanto feriali quanto festive, accompagnati da una insopportabile convivenza con ammassi di rifiuti ed esplosioni continue che si verificano nel corso dei lavori. L'episodio più recente di sforamento relativamente ai livelli di polveri Pm10 risale allo scorso dicembre, e viene giustificato dal concessionario Sis come il prodotto di fumi fuoriusciti dal comignolo di un barbecue di residenti, dichiarando al contempo che il cantiere non era attivo. Questo malgrado il calendario preventivo delle esplosioni comunicato alla prefettura prevedesse in quella giornata l'effettuazione di due esplosioni».

Poi la chiusa al vetriolo: «Occorre fare chiarezza ed anche avere più rispetto dell'intelligenza, oltre che della salute, dei residenti: appare necessario che la Regione Veneto, committente dell'opera, intensifichi i controlli ed abbia un quadro esatto relativo ai continui sforamenti di polveri sottili nell'area. Chiedo al presidente della giunta regionale Luca Zaia se nella zona gravitante sul cantiere della galleria Spv di Vallugana intenda garantire periodici e frequenti controlli sui livelli di Pm10».

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