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Donazzan ricorda la Shoah ma non cita il nazifascismo, i Dem: "Se n'è dimenticata"

L'assessore regionale all'istruzione, nel giorno della memoria, manda una lettera alle scuole in cui scrive: "L’odio contro Israele e le minacce contro gli ebrei sono un’arma brandita dai fondamentalismi islamici"

“Abbiamo il dovere, come Comunità educante, di proporre riflessioni e approfondimenti capaci di rendere vivo e prossimo, ai nostri studenti, il dramma degli ebrei nel tempo e nella storia. Non è infatti un dramma a noi estraneo, perché parte della nostra storia, così come la comunità ebraica non è altro da noi, perché parte della nostra identità nazionale, culturale e sociale”. Così l’Assessore all’istruzione Elena Donazzan si è rivolta agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado del Veneto, in una lettera inviata in occasione del Giorno della Memoria.

Nella nota (qui il link per scaricarla) non è però citato il nazifascismo, responsabile della Shoah. Shoah è un termine ebraico tratto dalla Bibbia che significa “tempesta devastante” e indica lo sterminio del popolo ebraico durante la seconda guerra mondiale, sterminio programmato nel delirio ragionato del Terzo Reich. Il Giorno della Memoria ricorda appunto il capitolo più orribile e vergognoso della storia umana quando, fra il 1939 e il 1945, circa 6 milioni di ebrei vennero uccisi dai nazisti. Una storia che ha coinvolto anche il nostro paese, al tempo alleato della Germania Nazista e sottomesso al regime fascista di Benito Mussolini. Nel 1938, infatti, la dittatura aveva emanato le leggi razziali, escludendo di fatto gli ebrei dalla vita sociale. Lo sterminio e la deportazione degli ebrei in Italia iniziarono invece dopo l’8 settembre del 1943 con la collaborazione della Repubblica sociale italiana, quando i tedeschi occuparono l’Italia del Nord.

Pagine cupe della storia, raccontate in  molti libri di scrittori italiani. I più conosciuti: “Se questo è un uomo” di Primo Levi, testimonianza della deportazione dell’autore nel campo di concentramento di Auschwitz e “Il giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani, uno dei primi romanzi a parlare della leggi razziali con uno schema narrativo in cui – al contrario di Levi – i campi di concentramento restano sullo sfondo. I protagonisti del romanzo sono giovani e ricchi ebrei di Ferrara (come lo stesso autore, appartenente alla buona borghesia ebrea ferrarese) sulla cui vite si addensano le terribili nubi della seconda guerra mondiale e dell’Olocuasto.

Il romanzo di Bassani è la lettura che l’assessore all’istruzione consiglia agli studenti nella sua lettera: “Mi permetto quindi un suggerimento, per rendere più viva e vicina a noi questa Giornata. Ricorre in questo 2022 il settantesimo anniversario della pubblicazione de “Il Giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani, il capolavoro della letteratura italiana che racconta, partendo da una storia vera, la persecuzione degli ebrei in Italia”.

Questo è però l’unico passaggio in cui, indirettamente, la politica bassanese parla della causa della Shoah, il nazifascismo. Donazzan, nella stessa nota, mette invece invece l'accento  sull’antisemitismo di matrice fondamentalista:  “Riprendere il senso della storia, vivere il nostro contemporaneo con una riflessione sulle comuni radici valoriali che legano indissolubilmente il popolo ebreo con il popolo italiano, riconoscere la nostra millenaria storia comune per assumere una responsabilità e consapevolezza civile per combattere il fondamentalismo islamico che oggi ha, come obiettivo, una nuova Shoah nella distruzione di Israele”.

Le dichiarazioni di Donazzan hanno causato la reazione dei Dem Veneti.  “Ricordare l’orrore della Shoah è un dovere per tutti ed è importante che le giovani generazioni sappiano esattamente cosa è accaduto. Per questo restiamo sorpresi che nella sua lettera alle scuole l’assessore Donazzan, dimentichi chi ha prodotto quella che è riconosciuta come la tragedia più grande dell’umanità, il nazifascismo”.  A sottolinearlo è la vice capogruppo del Partito Democratico Veneto Vanessa Camani.

 “L’antisemitismo è purtroppo ancora presente, come ci hanno ricordato recenti fatti di cronaca e va contrastato ogni giorno. Ma l’assessore Donazzan nella sua lettera lega questo pericolo soltanto al fondamentalismo islamico, citato due volte in poche righe. Un fatto che ci è stato segnalato nella giornata di oggi da tantissimi docenti indignati da questa tesi revisionista. Il fondamentalismo islamico è sicuramente una minaccia e non soltanto verso le persone di religione ebraica, ma è francamente incomprensibile che in una lettera sui temi della Shoah non si citino nemmeno i regimi che sono stati protagonisti dell’Olocausto. Visto che l’assessore invita i giovani a leggere ‘Il Giardino dei Finzi Contini’ per capire la persecuzione degli ebrei nel nostro Paese, le suggeriamo di fare altrettanto: lì non si parla di Islam, ma di fascisti italiani. Una minaccia che è ben presente anche ai giorni nostri - ribadisce la consigliera - come testimoniano i continui episodi di matrice neofascista. Invitiamo ancora una volta il Presidente Zaia ad esprimersi e a prendere posizione”.

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