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Fiaccolate, marce silenziose e bandiere a mezz’asta: per non dimenticare Rita e Alessandra

Il giorno dopo la tragedia di Valdimolino molte le iniziative in Veneto e nel Vicentino per ribadire il “no” all’orrore dei femminicidi

Due donne uccise senza pietà da due maschi violenti. Due femminicidi in soli 5 giorni nel Vicentino, provincia che ora si trova in casa un orrore che è sotto gli occhi di tutti. Le vite spezzate di Alessandra Zorzin, madre 21enne residente a Valdimolino uccisa da un conoscente e di Rita Amenze, l'operaia 30enne di origini nigeriane freddata  a Noventa Vicentina, hanno scosso tutta la comunità e provocato reazioni di rabbia e di dolore che, si spera, non devono essere dimenticate. Dopo la fiaccolata di ieri a Noventa, iniziative contro la violenza di genere e nel ricordo delle vittime si sono susseguite anche oggi. 

La marcia silenziosa

Il consiglio comunale della città di Vicenza, che si è riunito giovedì a Palazzo Trissino, ha ricordato con un minuto di silenzio i drammatici episodi. Il Comune di Vicenza ha esposto le bandiere a mezz’asta e il presidente del consiglio Valerio Sorrentino ha espresso il cordoglio ai familiari delle vittime a nome di tutta l'assemblea e ha annunciato che sabato 18 settembre alle 11.30 si terrà a Vicenza una "Marcia silenziosa" per dire stop alla violenza alle donne, organizzata dal Comune e dal Centro Antiviolenza di Vicenza con ritrovo all'esedra di Campo Marzo. 

La giornata di lutto

Il Comune di Montecchio Maggiore ha invece dichiarato il lutto cittadino e le bandiere resteranno a mezz’asta in municipio fino ai giorni dei funerali di Alessandra Zorzin. “L’Amministrazione comunale – spiega il sindaco di Montecchio Maggiore, Gianfranco Trapula – intende dare un segnale di profonda vicinanza non soltanto alle famiglie colpite da questa tragedia, ma anche a tutta la nostra comunità che sta vivendo ore di terribile sgomento. Invitiamo inoltre i negozi e i locali del nostro territorio ad abbassare le serrande delle loro attività durante l’ultimo saluto ad Alessandra Zorzin in segno di lutto”, ha aggiunto il primo cittadino, concludendo: “I dati sui femminicidi in Italia continuano a crescere in maniera a dir poco spaventosa, si tratta di un problema che va affrontato con forza a livello nazionale. Ciascuno di noi dovrebbe mettersi una mano sul cuore e chiedersi cosa possiamo fare di più per evitare che questi gesti continuino a moltiplicarsi”.

La rosa bianca

Le comunità di Sovizzo e Montecchio Maggiore si stringono attorno alle famiglie Zorzin e Ghiotto, ed in particolare al marito Marco Ghiotto e alla bambina di due anni che Alessandra adorava. Il sindaco di Sovizzo, Paolo Garbin, ha fatto abbassare le bandiere del municipio e deposto una rosa bianca deposta sulla panchina rossa del Comune che simboleggia la lotta contro la violenza sulle donne, annunciando che nel giorno dei funerali di Alessandra sarà proclamato il lutto cittadino.

"Vorrei lanciare un appello dopo la morte di Alessandra e qualche giorno fa di Rita e di tutte le donne vittime di femminicidio attraverso le parole del nostro Assessore alla Famiglia Denise Pastorello: Rinnoviamo l’appello a tutte le donne che si sentono minacciate o in pericolo di chiamare il numero ANTI VIOLENZA e STALKING 1522. Figure altamente professionali sapranno aiutarvi", ha commentato il primo cittadino, riportando un "appello da parte della famiglia Ghiotto la quale mi ha chiesto di esserne portavoce. Tutti rispettino il loro profondo dolore per la scomparsa di Alessandra e che nessun famigliare rilascerà alcuna intervista o commento sull’accaduto".

Bandiere a mezz'asta in Provincia

Bandiere a mezz'asta anche in Provincia contro ogni forma di violenza sulle donne e per promuovere la cultura del rispetto. Lo ha voluto il presidente della Provincia di Vicenza Francesco Rucco, che ha invitato i sindaci vicentini a fare altrettanto. "Due giovani donne sono state uccise nel vicentino negli ultimi giorni, 82 in Italia nel solo 2021. Una situazione drammatica. Non importa quali sono i moventi, perché una cosa è certa: la colpa è solo di uomini violenti che usano la forza come arma per imporsi. Non possiamo, come amministratori pubblici, chiamarci fuori da quello che sta succedendo. Dobbiamo reagire con forza. Dobbiamo fare squadra con la comunità per mettere all'angolo i violenti, emarginarli, sconfiggerli. Facciamolo assieme, facciamolo per ricordare chi non c'è più e per tutelare chi vive situazioni di rischio e di fragilità. Facciamolo per le nostre mamme, le nostre sorelle, le nostre figlie, le nostre amiche. Facciamolo per tutte le donne, per ribadire il rispetto che meritano sempre. Invito i colleghi sindaci a mettere le bandiere a mezz'asta per ribadire la nostra ferma condanna contro ogni forma di violenza sulle donne e come impegno a promuovere concretamente la cultura del rispetto."

Il tavolo Regionale 

A livello regionale, invece, l’Assessore alla sanità e sociale della Regione Veneto, ha convocato per lunedì prossimo 20 settembre alle ore 14 il nuovo “Tavolo di Coordinamento Regionale per la Prevenzione e il Contrasto alla Violenza Contro le Donne” che ha all’ordine del Giorno il passaggio dell’insediamento e il confronto per la costruzione di una proposta operativa finalizzata ad interventi di prevenzione primaria e secondaria

“Siamo di fronte a una sequela di tragedie orrende con l’unico comun denominatore della violenza sulle donne, con conseguenze umane e sociali drammatiche anche per le famiglie e in particolare per i bambini, che spesso ne vengono coinvolti, come nell’ultimo caso accaduto nel vicentino – dice l’Assessore Lanzarin – dobbiamo fare di più, anche nel Veneto dove, per fortuna, possiamo contare su una rete articolata di Centri Antiviolenza (sono 26), di Sportelli di Ascolto e di Case Rifugio (27)”.

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