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Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità Velo d'Astico

La porcilaia dell'orrore: a un'unghia dalla verità

I ricercatori del Labanof hanno ritrovato il reperto che potrebbe, finalmente, portare la luce su una delle vicende più oscure degli ultimi anni: un caso senza cadaveri e senza colpevole

Nella tuta bianca degli esperti del Laboratorio di antropologia e odontologia forense la temperatura deve essere salita quando, setacciando metro per metro la terra nel canaletto di scolo della porcilaia, che fu di Valerio Sperotto, è comparsa un’unghia umana, probabilmente di un alluce.

Forse, dopo più di 30 anni, uno squarcio di verità si può aprire per la scomparsa delle due donne, Elena Zecchinato e Virginia Mihai, che avvenne a undici anni di distanza l’una dall’altra. Tra il 1988 e il 1999. Uno dei casi irrisolti più intrigante e complesso avvenuto nel vicentino. Un duplice omicidio senza cadaveri. 

Un caso senza vittime e senza colpevoli


Definirlo cold case è addirittura riduttivo visto il tempo passato e vista la mancanza di elementi che possano definire un reato la sparizione delle due consorti di Sperotto. Un marito che fu indagato nel 1999 ma morì nel 2011, a 64 anni per tumore, senza nessuna pendenza. Un caso con presunte vittime e senza presunti colpevoli. Ma la verità è un dogma che va preservato e il perseverare nelle ricerche del pubblico ministero Hans Roderich Blatter potrebbe essere stata la giusta chiave per riuscire a leggere nel giusto modo una storia che ha i contorni di un orrore, che la provincia ha spesso regalato alla cronaca nera. 


La storia è nota a molti. Valerio Sperotto era un facoltoso allevatore di maiali a Velo D’Astico. Un paesino incastonato in una conca ai piedi del Summano e del Novegno. Uno di quei posti dove l’inverno è rigido e lungo, dove il sole sembra sempre calare in anticipo rendendo il bellissimo il paesaggio contornato dai boschi, quasi lugubre. È in questo contesto che Elena Zecchinato, chiamata Ivette per le sue origini francesi, secondo alcune testimonianze prende la strada che conduce al bosco. È il 17 febbraio del 1988 e scompare risucchiata nel nulla, come a nulla valsero le ricerche sia in Italia che all’estero. 

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